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Maserati A6GCS: all’asta la vettura che fa impazzire i collezionisti

Certe vetture sono come i diamanti di una corona e non possono mancare in un trono automobilistico.

Maserati A6GCS
Foto da profilo Facebook RM Sotheby's

Chi ama le auto storiche e, più in generale, le belle auto non può che sognare di avere in garage una Maserati A6GCS. Questa barchetta appartiene alla tradizione nobile del “tridente” e rappresenta a testa alta l’epoca romantica del motorsport. Fantastico anche il suo stile.

Ogni tanto qualche esemplare della specie finisce in vendita. Non capita spesso, ma quando succede l’interesse si fa alto. Una nuova opportunità di acquisto, per chi naviga nell’oro, viene offerta da RM Sotheby’s, che il 1° novembre prossimo metterà all’asta a Londra una di queste vetture. Si tratta di quella con telaio 2065, la cui nascita risale al 1954.

La carriera agonistica del gioiello in esame prese avvio con il francese Armand Roboly, al Gran Premio di Marrakech dello stesso anno. Tante le sfide sostenute nell’arco di quella stagione, in tutta la Francia, 12 Ore di Reims compresa.

Nel 1955 gli impegni sportivi si estesero oltre i confini del paese transalpino, abbracciando anche il Regno Unito. Qui la Maserati A6GCS ora in vendita prese parte alla gara di Goodwood e al Tourist Trophy. In quest’ultima corsa mise in cassa il primo posto di classe con Jo Bonnier al volante. L’intensa attività sui campi da competizione proseguì nel 1956 e nel 1957.

Dopo un sapiente restauro, eseguito a Modena in epoca più recente, il suo attuale proprietario l’ha condotta per ben cinque volte nella rievocazione storica della mitica 1000 Miglia. Qui il prezioso gioiello del “tridente” ha suscitato molti sguardi ammirati e tanta curiosità.

Lo storico Walter Bäumer, dopo un’ispezione di questo esemplare, lo ha definito “uno dei più originali della specie oggi esistenti”. Ovvio che un mezzo del genere susciti molti appetiti nell’universo dorato del collezionismo. Il boccone è gustoso, ma solo un fortunato potrà deliziarsene.

Maserati A6GCS
Foto da profilo Facebook RM Sotheby’s

Notevole l’impegno finanziario richiesto dallo shopping, in sintonia con il prestigio del lotto. Le stime della vigilia si muovono in una forbice di valori compresa fra 1.250.000 e 1.450.000 sterline, ossia fra 1.450.000 e 1.650.000 euro. Sono cifre ben oltre la portata dei comuni mortali ma perfettamente intonate al valore storico, culturale e collezionistico del mezzo.

Come recita la scheda di vendita, questa Maserati A6CS fu completata l’11 aprile 1954. Il colore indicato nel foglio di costruzione era il Blu Francese, ma poi assunse la tinta attuale, un rosso scuro che tende al vinaccio. Diversi i passaggi di proprietà avvenuti nel corso del tempo, in varie aree geografiche del mondo.

Ora la barchetta del “tridente” si propone alle coccole e al divertimento di un nuovo owner, dalle possibilità economiche indubbiamente grandi. Sono certo che ne trarrà il massimo godimento. Un fatto naturale con un simile “giocattolo”.

Nel 2020 è stato eseguito un restauro completo del suo motore, a cura dei rinomati specialisti francesi di AB Racing SARL. Questo rende ancora più appetibile la proposta, che potrebbe suscitare una sfida a suon di rilanci. Il futuro acquirente potrà fare dell’auto in esame la sua compagna d’avventura negli eventi motoristici e di eleganza più importanti del pianeta.

Nata nel 1953, la Maserati A6GCS del 1953 è una Sport dalle linee sinuose e dal temperamento agile ed esuberante. Impossibile resistere al fascino ormonale dei suoi tratti, felicemente plasmati. I fogli di alluminio vestono con grazia e leggerezza la meccanica, producendo una tela visiva inebriante.

L’energia dinamica del modello giunge da un motore a 6 cilindri in linea, da 2 litri, capace di sviluppare una potenza massima di 170 cavalli, su corpo che non supera i 740 chilogrammi di peso. Il quadro prestazionale è molto tonico, come lascia intuire la punta velocistica, nell’ordine dei 235 km/h.

Maserati A6GCS
Foto da profilo Facebook RM Sotheby’s

Punto di forza della Maserati A6GCS era però il comportamento dinamico, molto incisivo nei vari contesti operativi. Buono l’apporto del telaio tubolare, con longheroni e traverse, progettato da Medardo Fantuzzi. Sublime l’affidabilità meccanica, che faceva la differenza sui campi di gara.

Auto rara e affascinante, questa scultura dinamica del “tridente” fu plasmata in soli 54 esemplari. Ogni volta che se ne incontra una per strada è una gioia per gli occhi…ed anche per l’udito. Non ci vuole molto a capire come un mezzo del genere susciti forte interesse fra i cultori del marchio e fra i collezionisti. Le quotazioni milionarie messe a segno nelle aste internazionali sono una cartina di tornasole della febbre nei suoi confronti.

Come riferito in un’altra circostanza, la nascita della Maserati A6GCS si giovò dell’apporto tecnico di Gioacchino Colombo, progettista di sconfinata fama, entrato nella leggenda. I risultati confermarono la bontà della sua reputazione.

La barchetta emiliana interpreta al meglio il DNA sportivo del marchio di cui si fregia. La sua carriera agonistica fu luminosa, già a partire dall’esordio, che avvenne alla Mille Miglia del 1953. In quella edizione della “Freccia Rossa” mise a segno il successo di classe: un ottimo biglietto da visita.

Il ciclo vincente ebbe un buon seguito, rafforzando le credenziali del mezzo. Basti dire che Luigi Musso, al volante di questa creatura, si impose nel Campionato Italiano 2 litri Sport sia nel 1953 che nel 1954. Pure nel 1955 poteva succedere la stessa cosa, con Maria Teresa de Filippi, ma la bravissima pilota fu costretta ad “accontentarsi” del secondo posto finale.

Fra i trionfi guadagnati dalla Maserati A6GCS meritano una menzione i successi di classe alla Targa Florio e al Giro di Sicilia. Nella sigla del modello sono riportate alcune sue caratteristiche. A6GS è l’acronimo di 6 cilindri, Ghisa del monoblocco, Corse Sport. Molto compatte le dimensioni di questa creatura emiliana, lunga 3840 mm, larga 1530 mm e alta 860 mm. Il passo è di 2310 mm, per una maneggevolezza di grandissimo spessore. Ora un esemplare della specie è pronto a passare di mano.

Fonte | RM Sotheby’s