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Stellantis: Melfi riparte con l’atteso aumento della produzione

I sindacati hanno richiesto di sollecitare l’Unione Europea, il Governo e la stessa Stellantis per ridefinire strategie più chiare

Stellantis Melfi

La recente visita del nuovo CEO di Stellantis, Antonio Filosa, allo stabilimento di Melfi ha portato un set di novità che i lavoratori del sito lucano si attendevano da più di qualche tempo. In accordo col successivo incontro con le sigle sindacali sono mersi alcuni dettagli interessanti sul futuro del sito produttivo della piana industriale del Vulture. Un dato molto atteso è quello relativo ai valori produttivi attesi. Secondo quanto si apprende la produzione annuale dovrebbe attestarsi ora fra le 150.000 unità e le 200.000 unità prodotte, in modo da lasciarsi alle spalle un periodo di forte recessione per il sito Stellantis di Melfi dove il 2025 si concluderà con circa 18.000 unità prodotte.

I valori produttivi al rialzo annunciati da Stellantis si stabiliranno su queste cifre già a partire dal nuovo anno. Tale approccio sarà supportato dall’avvio della produzione della nuova Jeep Compass, che a Melfi comincerà ad essere prodotta già a partire da questa settimana; il nuovo SUV di Segmento C a marchio Jeep beneficerà dell’apporto concesso da propulsori di varia natura ovvero elettrici, ibridi e ibridi plug-in. La produzione vera e propria della Compass, sui livelli previsti, comincerà a partire dal mese di febbraio del nuovo anno.

Accanto alla nuova Jeep Compass va ricordato che Stellantis produce a Melfi anche la nuova DS N°8, oggi esclusivamente elettrica sebbene le sigle sindacali hanno già chiesto a più riprese la possibilità di valutare varianti ibride per meglio incrementare i valori produttivi. Ciò in accordo col fatto che l’elettrico stenta ancora a dire la sua con una certa efficacia. Si attende poi l’avvio della produzione della nuova DS N°7, la cui presentazione sarebbe fissata per il mese di giugno del 2026, accanto alla Lancia Gamma che invece dovrebbe arrivare a settembre dell’anno prossimo. In entrambi i casi i due modelli adotteranno varianti di propulsore ibrido ed elettrico.

Presso lo stabilimento Stellantis di Melfi aumenteranno i turni sebbene rimangono ancora nodi da sciogliere sul personale impegnato nel sito

L’aumento dei livelli produttivi previsti per lo stabilimento di Melfi va di pari passo con un in incremento dei turni di lavoro settimanali, che proprio a partire dal mese di febbraio 2026 dovrebbero essere pari a 15 turni per settimana. Un cambio di passo molto netto se relazionato al fatto che oggi a Melfi i turni di lavoro settimanali sono pari a uno. Tuttavia va ricordato, che come ricordano le sigle sindacali presenti all’incontro, oggi a Melfi lavorano 4.619 dipendenti sebbene continueranno a proseguire fino al prossimo 31 dicembre le uscite volontarie. Si attendono, infatti, ulteriori 100 adesioni nell’ottica di arrivare alle 500 unità previste dall’intesa raggiunta da Stellantis con i sindacati lo scorso marzo.

Antonio Filosa Melfi
Antonio Filosa tra i lavoratori dello stabilimento di Melfi | Foto, Ufficio Stampa Basilicata

L’avvio della produzione di tre nuovi modelli, che porterà a quattro il totale di modelli effettivamente prodotti a Melfi entro fine 2026, rappresenta un motivo valido per provare a ben sperare. Un segnale positivo che l’incontro fra Antonio Filosa, nuovo CEO di Stellantis, e i lavoratori e sindacati del sito ha prodotto nelle scorse ore. Motivo per cui al termine dell’incontro fra le parti una nota congiunta di FIM, FIOM, UILM, FISMIC, UGLM e AQCF, ammetteva che si era trattato di un incontro utile a fornire un po’ di quella chiarezza ricercata da tempo.

Allo stesso tempo le sigle sindacali coinvolte hanno richiesto la ulteriore necessità di sollecitare l’Unione Europea, il Governo Nazionale e la stessa Stellantis nell’ottica di ridefinire nel breve termine strategie più chiare per il comparto dell’auto. Ciò per garantire le necessarie tutele ai lavoratori impegnati a Melfi e non. Accanto a questa richiesta è stata posta in essere pure la possibilità di ampliare, nei mesi che vanno da oggi al febbraio dell’anno prossimo, la disponibilità di formazione dei lavoratori. Nello stesso contesto è emersa anche la necessità di dare maggiore peso alle criticità che interessano l’intero indotto. Le sigle sindacali hanno chiesto a Stellantis la necessità di sostenere le aziende dell’indotto, dove è ancora in essere una condizione di difficoltà permanente. Nel frattempo Stellantis, su Melfi, ha sostituito il direttore di stabilimento: l’ingegnere Nicola Barbieri succede all’ingere Nicola Intrevado.