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Alfa Romeo SZ: in vendita un esemplare del 1991 di questo “mostro”

Un’interessante asta si profila all’orizzonte per chi porta il “biscione” nel cuore.

Alfa Romeo SZ
Foto Alfa Romeo

Una rara Alfa Romeo SZ del 1991 si appresta a passare di mano. L’opportunità dell’acquisto viene offerta dall’asta di Iconic Auctioneers, che andrà in scena il 9 novembre a Birmingham (UK), per il NEC Classic Motor Show 2025. Si tratta di uno dei soli 100 esemplari della specie finiti nel Regno Unito. Bassa la percorrenza accumulata nel tempo, inferiore alle 17 mila miglia.

L’auto giunge da una collezione privata ed ha goduto di adeguate coccole nel tempo. Basta guardare le immagini per rendersi conto di quanto il suo look continui ad essere esotico. Proprio come al momento della presentazione. Non è una vettura bella, ma ha carattere da vendere. Questo basta a renderla appetibile.

Rifinita in tinta rossa, l’Alfa Romeo SZ in esame versa in condizioni davvero interessanti. I rivestimenti in pelle marrone naturale che dominano l’abitacolo si presentano in uno stato di forma congruo al basso chilometraggio. Sembrano intonsi e profumano di tradizione italiana.

La scheda di vendita mette in evidenza lo splendore dell’esemplare, etichettato come uno dei migliori oggi presenti sul mercato. Si prevede un prezzo di aggiudicazione fra 60 mila e 70 mila sterline, pari col cambio odierno a circa 69 mila e 81 mila euro.

Queste, almeno, le stime degli esperti, ma le aste possono riservare delle sorprese, con valori anche sensibilmente più alti o più bassi di quelli ipotizzati alla vigilia. Le offerte si potranno fare in sala, per telefono, online o tramite commissione. Una cosa è quasi certa: l’interesse non dovrebbe mancare.

L’Alfa Romeo SZ ha ripreso nell’era moderna la storica sigla Sprint Zagato, in uso su alcune coupé da competizione della casa milanese, che seppero dare lustro al “biscione”. Fu svelata al Salone di Ginevra del 1989, sorprendendo tutti per il coraggioso design.

Assemblata presso lo stabilimento Zagato di Terrazzano di Rho, questa sportiva ebbe per denominazione originale la sigla “ES 30” (Experimental Sports). Presto fu soprannominata “Il Mostro”, per ragioni molto chiare, legate alla veste scenica molto aggressiva.

Si fatica a credere che la sua carrozzeria possa garantire una buona scorrevolezza dei flussi d’aria, ma il coefficiente di resistenza aerodinamica (Cx) di 0.30 Cx dice proprio questo. Il lavoro in galleria del vento, evidentemente, si rivelò fruttuoso.

In totale il modello prese forma in 1.036 esemplari. Quello proposto all’asta da Iconic Auctioneers ha avuto solo tre proprietari in totale, l’ultimo dei quali si è giovato della sua compagnia per ben 32 anni. In tempi recenti, l’auto in esame è stata sottoposta a un’accurata revisione, che ne fa un prodotto pronto per l’uso, in tutta la sua efficienza.

L’Alfa Romeo SZ somiglia a un guanto da boxer, pronto a colpire gli avversari, per stenderli al suolo. Il taglio espressivo della carrozzeria fa perno su segni grafici molto forti. Sembrerebbe una regina di potenza, ma in realtà la sua cavalleria è inferiore alle aspettative.

Per fortuna l’handling è degno dell’aspetto, garantendo un comportamento dinamico di ottima qualità, che gratifica il conducente e l’eventuale passeggero. Anche se brutta e disarmonica, questa coupé del “biscione” ha personalità da vendere. Impossibile confonderla con altre vetture. Certo, l’eleganza e la grazia stilistica sono ben altra cosa, ma qui non sono state neppure cercate. Altri gli obiettivi dei progettisti, che hanno usato leve creative diverse.

Il ciclo produttivo dell’Alfa Romeo SZ (che ebbe anche la variante scoperta RZ) andò avanti dal 1989 al 1991. Poco più di mille gli esemplari plasmati. Una cifra che aumenta l’appetibilità del modello. L’energia dinamica giunge da un motore V6 Busso da 2.959 centimetri cubi di cilindrata, che eroga la sua energia con gradevoli armonie meccaniche.

La potenza massima sviluppata da questa unità propulsiva si ferma a quota 210 cavalli, espressi a 6.200 giri al minuto, con un picco di coppia di 25 kgm a 4.500 giri al minuto. Sono cifre inferiori alle aspettative indotte dal vigore estetico della silhouette, ma piaccia o meno questa fu la scelta fatta a suo tempo dai vertici aziendali.

Il livello prestazionale non lascia a bocca aperta, perché le cifre non sono spaventose. Le citiamo per dovere di cronaca: accelerazione da 0 a 100 km/h in 7 secondi netti, velocità massima di 245 km/h. Obiettivamente si poteva fare meglio. Per fortuna la tenuta di strada, la stabilità e la maneggevolezza sono di alto livello.

Qui si coglie l’apporto di un uomo che non ha bisogno di presentazioni: Giorgio Pianta. A lui va il merito della messa a punto delle sospensioni. Ne deriva un piacere di guida congruo al lignaggio, che gratifica chi sta al volante. Un ruolo importante, su questo fronte, viene svolto dal peso dell’Alfa Romeo SZ, mantenuto sotto i 1.256 chilogrammi. Penso che con qualche cavallo in più il modello avrebbe guadagnato un ventaglio più ampio di consensi, al netto dello stile difficile da digerire.

Fonte | Iconic Auctioneers