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Stellantis: più Italia e più Fiat Chrysler dopo il nuovo rimpasto dirigenziale di Filosa

Le ultime nomine di Flosa fanno pensare che per il rilancio di Stellantis il CEO punti su Italia e America e meno sulla Francia

Antonio Filosa - Stellantis

Da fine settembre, con la nomina a CFO di un suo stretto collaboratore, il CEO di Stellantis Antonio Filosa ha avviato un processo di rinnovamento interno, sostituendo progressivamente gli ex uomini di fiducia di Carlos Tavares. Le recenti nomine segnano la sostituzione graduale dei dirigenti francesi con nuovi profili, segnando una svolta nella cultura manageriale del gruppo. Alla nascita di Stellantis nel 2021, Tavares aveva formato un team troppo francese ed europeo, limitando l’espansione in Nord America, il mercato più redditizio.

Con le ultime nomine l’organigramma di Stellantis parla sempre meno francese: tanti ex FCA e tanti italiani

In particolare si nota la presenza di numerosi italiani ma anche di americani sia del Sud che del Nord. Se è naturale circondarsi di persone di fiducia, resta da capire se l’omogeneità nazionale favorisca davvero il successo. Oggi, con Stellantis ben posizionata a livello globale (tranne in Cina), una maggiore diversità geografica sembrerebbe opportuna. Tuttavia, secondo la stampa francese Filosa rischia di creare un nuovo squilibrio, privilegiando italiani e americani. In ogni caso, il nuovo management dovrà agire rapidamente, in un contesto di margini in calo che preoccupa l’intero settore automotive.

Gli ultimi due francesi sopravvissuti nel team dirigenziale, Arnaud Deboeuf per gli stabilimenti e Jean-Philippe Imparato a livello di gestione dell’Europa allargata, lasciano il posto agli italiani Francesco Ciancia proveniente da Mercedes-Benz ed Emanuele Cappellano, responsabile del Sud America.

Stellantis logo

Con la nomina di nuovi leader nel consiglio di amministrazione di Stellantis, Antonio Filosa sta costruendo un cerchio di fiducia per i prossimi mesi. Il leader si sta preparando per il nuovo piano Stellantis, che sarà presentato nel primo trimestre del 2026. La tempistica e la portata di questi cambiamenti potrebbero suggerire un piano dirompente e decisioni importanti per i quattordici marchi del gruppo, in un contesto automobilistico globale difficile, con l’elettrificazione in stallo quasi ovunque, Cina inclusa.