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Dalle Alfa ai carri armati: Cassino passa al settore Difesa? Stellantis dice no

stellantis cassino

La crisi dell’automotive in Italia assume un tono ora persino inaspettato. Secondo il sindaco di Piedimonte San Germano, Gioacchino Ferdinandi, si sta concretizzando l’ipotesi di una riconversione parziale dello stabilimento Stellantis di Cassino verso produzioni strategiche, in particolare nel settore della Difesa. In soldoni, si potrebbe in parte passare dai SUV ai veicoli militari. Ma sembra più un timore che un’ipotesi concreta.

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Ferdinandi, che ha lanciato la notizia sui social media, sostiene che l’ipotesi per Cassino starebbe “trovando conferme concrete”. Questa trasformazione segnerebbe un “cambio di paradigma” per l’area del cassinate, inserendosi in una tendenza già in atto in altri Paesi europei come la Germania. Il plot twist sarebbe favorito dalla recente joint venture tra Leonardo e il colosso della difesa tedesco Rheinmetall, e dalla definizione di importanti programmi militari come MBT e AICS per l’Esercito italiano.

stellantis cassino

La fabbrica di Piedimonte San Germano, appunto lo stabilimento Stellantis di Cassino, che storicamente ha prodotto auto del segmento medio-alto e ora assembla la Maserati Grecale e le Alfa Romeo Giulia e Stelvio, è in palese difficoltà.

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Nonostante l’Ad del Gruppo Antonio Filosa abbia “rassicurato” sulla centralità dell’impianto, i numeri parlano chiaro. La produzione a Cassino ha toccato il minimo storico nei primi nove mesi del 2025, con sole 14.135 unità prodotte (pari a un crollo del 28,3% rispetto all’anno precedente).

Attualmente, i volumi produttivi consentono di concentrare l’intera produzione su un’unica linea e un solo turno, lasciando molti spazi dello stabilimento inutilizzati e messi in vendita. Un contesto industriale che è l’ambiente ideale per una riconversione drastica.

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veicoli militari

Per Ferdinandi, nonostante il passaggio ai veicoli militari non sia “semplice” e ponga “interrogativi politici e strategici” non indifferenti, è una transizione che può concretamente “restituire lavoro, stabilità e nuove competenze” a un territorio che sta pagando da anni il conto salato della crisi dell’automotive.

La notizia, portata a un pubblico più ampio grazie a un articolo di Avvenire, è stata però smentita categoricamente sia da Stellantis che da Leonardo. Quelle del sindaco di Piedimonte San Germano sulla possibile riconversione di una parte del sito Stellantis di Cassino sarebbero, dunque, semplici speculazioni, o meglio, “fake news”.

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