La Ferrari F40 è una delle auto più iconiche di sempre. Sicuramente è quella di maggior carisma dell’era moderna. Il suo fascino rapisce il cuore di tutti. Impossibile non innamorarsi di questo gioiello alato, che non ha perso un filo del suo fascino col trascorrere degli anni. Anzi, la natura di mezzo autentico, espressione nobile dell’era analogica, ne ha ulteriormente elevato la forza attrattiva. L’ascesa costante e vistosa delle quotazioni conferma ulteriormente l’assunto.
Oggi, più che mai, questa “rossa” è diventata un prezioso oggetto di alto collezionismo, ma il suo fascino maggiore si esprime nella dimensione estetica, meccanica e dinamica. Sublimi le forme della carrozzeria, firmate Pininfarina. Qui si è al cospetto di un capolavoro assoluto. I suoi tratti sono scultorei e ricchi di carattere. Incredibile la presa scenica della Ferrari F40, che inebria gli occhi e poi il cuore, per conquistare l’apparato emotivo, nella dimensione più alta. Con lei scaturisce un amore vero e profondo, a prova di tradimento.
Se la forza dialettica è al top, anche l’eleganza tocca livelli di riferimento nello specifico ambito. Incredibile il modo in cui il design è riuscito a coniugare alla perfezione elementi fra loro così in contrasto. La parte anteriore e di 3/4 anteriore, a mio avviso, è quella più esaltante, ma il resto della tela grafica è quasi sugli stessi livelli.
Sotto il cofano posteriore, dominato dal vistoso alettone a tutta larghezza, pulsa un motore V8 biturbo da 2.9 litri di cilindrata, in grado di sviluppare una potenza massima di 478 cavalli, esercitati su un peso a secco di soli 1.100 chilogrammi. Oggi questa cifra non impressiona, ma provate a salire a bordo della regina delle “rosse” per capire che effetto fa con la ricetta della casa di Maranello. Ai suoi tempi nessuna vettura era in grado di contrastarle il passo. Pure ai nostri giorni continua a stupire per le sue metriche, ma sono soprattutto le scariche di adrenalina vissute a bordo a fare la differenza.
Con la Ferrari F40 bastano 21 secondi per liquidare la pratica del chilometro con partenza da fermo. Alcuni tester hanno fatto pure meglio. La punta velocistica supera la soglia dei 324 km/h. Inebriante il sound, che accompagna nel migliore dei modi le dinamiche. Uno dei pregi di questa “rossa”, nata per celebrare i 40 anni della casa di Maranello, è la coerenza del pacchetto, anche in termini di bilanciamento ed armonia fra i sistemi. Il merito è della regia unica, a cura di un immenso progettista: l’ingegnere salernitano Nicola Materazzi. Chapeau!
Ferrari F40: 5 suoi punti di forza
(messi senza un ordine preciso)
- Estetica inebriante: il fascino stilistico di questa creatura supera i confini dell’immaginazione. Qui tutto è esotico; niente è banale, grigio o quotidiano. I suoi tratti espressivi sono di un carisma unico. In ogni prospettiva d’osservazione si coglie la sua esuberante energia. Guardandola si viene proiettati naturalmente nella tradizione sportiva più nobile del “cavallino rampante”.
- Motore da urlo: anche se il V8 biturbo non suona come un V12, le sue melodie meccaniche sono fantastiche. In più, l’erogazione della potenza avviene in modo travolgente, con una spinta che incolla al sedile, imprimendovi la fisionomia della spina dorsale. Ogni colpo sul pedale del gas si traduce in un’accelerazione da jet militare e regala all’apparato emotivo dei brividi sensoriali di straordinaria intensità.
- Prestazioni al top: anche se molte auto sportive attuali vanno più forte di lei, ai suoi tempi la Ferrari F40 era di un altro pianeta rispetto alle “rivali”. Ancora oggi, nonostante la potenza nettamente inferiore, potrebbe dire la sua nel confronto con le supercar dei nostri giorni, ben più dotate sul piano energetico, se solo avesse gomme più moderne, controlli elettronici, cambio automatico a doppia frizione e altri trucchi della modernità. Tuttavia, è proprio nell’assenza di supporti digitali che guadagna punti l’esperienza operativa vissuta su questa “rossa”.
- Aspetti dinamici coinvolgenti: grazie all’efficacia dell’assetto, al peso molto contenuto, al corretto bilanciamento dei pesi e al baricentro basso, la qualità dell’handling è sublime, specie per chi ama la guida vera. Qui si instaura un feeling di pilotaggio autentico, con una comunicazione diretta e senza filtri tra mezzo e conducente. La Ferrari F40 non dona le sue doti a tutti. Solo chi riesce a leggere i suoi input e a conquistare il suo rispetto può tirarne fuori il potenziale in modo completo. Agli altri resta il piacere di un’esperienza dinamica comunque fuori dai canoni dell’ordinario, anzi assolutamente straordinaria, anche sotto i limiti del mezzo.
- Valore storico e culturale: questa è stata l’ultima “rossa” presentata quando Enzo Ferrari era ancora in vita. Può essere considerata, a tutti gli effetti, il suo lascito testamentario. In essa si condensa l’essenza dello spirito del “cavallino rampante”, anche se il cuore non è a 12 cilindri. Nata per celebrare i primi quattro decenni di vita della casa di Maranello, la Ferrari F40 è oggi una delle sue espressioni più iconiche, in senso assoluto. A lei va di diritto un posto nell’Olimpo della specie. Sicuramente è la supercar più carismatica dell’era moderna. Tutti la sognano; ognuno la vorrebbe in garage, ma il privilegio è per pochi eletti. Anche se gli esemplari prodotti non furono pochissimi, oggi per assicurarsene uno occorre spendere qualche milione di euro. Nessun dubbio sul fatto che questa belva alata valga ogni centesimo della spesa.