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La verità su Maserati: le voci sulla cessione del marchio sarebbero tutte fuori strada

L’idea giornalistica o realmanete trapelata da Stellantis suona come un campanello d’allarme. Una Maserati a capitale arabo fa tremare.

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Il mercato e la stampa internazionale non smette mai di alimentare pettegolezzi, e l’ultimo riguarda due dei marchi italiani più iconici, ovvero Maserati e Alfa Romeo. In modo insistente, più riguardo al primo, oggetto (senza ombra di dubbio) di un momento di autentica crisi, un buio che non si vedeva da tempo, forse da sempre.

Secondo indiscrezioni riportate da alcuni autorevoli portali online, ormai discusse da giorni, il colosso Stellantis starebbe sondando la possibilità di cedere Maserati e Alfa a investitori con sede negli Emirati Arabi Uniti. Ma andando oltre questa voce, ci sarebbe davvero il vuoto cosmico. Specie per le risposte che arrivano dal Gruppo automobilistico. La voce, d’altronde, come spesso accade in questi casi, ha già fatto il giro del mondo prima ancora di trovare conferme.

Prima Alfa Romeo 33 Stradale

Come stiamo leggendo sempre più spesso, specie dalla primavera di questo infausto 2025 per Stellantis, trapela la notizia, gli appassionati si infiammano, gli esperti iniziano a speculare, ma alla fine l’azienda nega tutto. Non a caso, un portavoce di Stellantis ha risposto lapidario: “Alfa Romeo e Maserati non sono in vendita”. Punto. Nessun margine di interpretazione, nessuna apertura, la stessa linea adottata già quest’estate. Eppure, le voci non si placano.

Gli investitori mediorientali sarebbero particolarmente attratti da Maserati, come già detto, in un momento davvero nero, ma Stellantis starebbe addirittura giocando la carta del “pacchetto all inclusive”, comprendendo anche Alfa Romeo e lo stabilimento di Cassino, dove nascono Giulia, Stelvio e Grecale.

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Oltre alle fantasie, però, bisogna tornare (prima o poi) ai fatti. E non è un bello scenario quello che possiamo descrivere. Le vendite non sorridono: Alfa Romeo ha registrato un calo del 21% nel terzo trimestre e addirittura un -30% dall’inizio dell’anno. Maserati, pur non comunicando cifre ufficiali, non sembra navigare in acque migliori, dopo un 2024 già segnato da significative contrazioni.

Di sicuro, l’idea giornalistica o realmanete trapelata da ambienti manageriali suona come un campanello d’allarme. Una Maserati a capitale arabo fa decisamente tremare. La scommessa, però, ancora tutta italiana, è dietro l’angolo. Forse in Europa, come accadde per Lamborghini.