Lo stabilimento Stellantis di Mirafiori non vive un gran momento come conferma la notizia del contratto di solidarietà per quasi 2.300 dipendenti da qui a fine anno. Per il futuro ovviamente la speranza per Fiat è che la 500e e la nuova versione ibrida ottengano risultati di vendita soddisfacenti, permettendo di sostenere ritmi produttivi elevati almeno a partire da novembre, quando partirà la produzione in serie della 500 Ibrida. In pratica, il futuro immediato dipenderà dall’andamento di questo modello, ma sul lungo periodo è necessario definire una strategia chiara e strutturata.
La nuova Fiat Tipo a Mirafiori? E’ questa l’idea dei sindacati per salvare lo stabilimento di Stellantis
In questo contesto, i sindacati chiedono a Stellantis di valutare l’eventuale trasferimento a Mirafiori della nuova Fiat Tipo, che potrebbe basarsi sulla piattaforma del precedente modello prodotto in Turchia. Tuttavia, i sindacati sottolineano criticità storiche: secondo la Fiom Cgil Torino, serve un vero e proprio rilancio dell’intera industria automobilistica italiana per garantire stabilità e sicurezza ai lavoratori, evitando conseguenze negative sul loro impiego e sulla continuità produttiva. La sfida è quindi coniugare innovazione, competitività e tutela occupazionale.
Gianni Mannori, responsabile Fiom Cgil di Mirafiori, denuncia la situazione critica dello stabilimento: «La produzione della 500 elettrica procede a rilento, mentre la 500 ibrida inizierà gradualmente solo tra circa due mesi. Nel frattempo, i lavoratori, già penalizzati nei salari, affronteranno un lungo periodo di cassa integrazione che si estenderà fino alla fine del 2025 e l’inizio del 2026. Se non verrà assegnato rapidamente un nuovo modello a Mirafiori, questa condizione rischia di ripetersi anche negli anni futuri».
Mannori sottolinea la necessità di trasformare le promesse di centralità di Torino, espresse dal presidente John Elkann e dal CEO Antonio Filosa, in investimenti concreti e nell’assegnazione di almeno un nuovo modello, evitando che lo stabilimento resti centrale solo nell’impoverimento.
Tra le opzioni sul tavolo ci sarebbero una nuova Fiat Tipo, evoluzione della Grande Panda sulla piattaforma della precedente Tipo prodotta in Turchia, oppure un modello basato sulla Fiat Argo brasiliana, destinato a un segmento di piccoli SUV con potenziali volumi globali fino a 300.000 unità.