Nelle competizioni in salita, il panorama italiano è sempre ricco di protagoniste affascinanti, alcune anche dimenticate da molti. Dalle piccole ma agguerrite Fiat 500 preparate con cura artigianale, fino a icone intramontabili come la Lancia Delta Integrale, passando per autentiche belve da corsa del calibro dell’Alfa Romeo 4C da 700 cavalli. A colpire l’attenzione, però, è la presenza di una Maserati: un marchio che solitamente associamo alle competizioni in pista o alle granturismo di lusso, piuttosto che alle cronoscalate.
Una Maserati Ghibli II degli anni Novanta si è ritagliata uno spazio di rilievo nelle gare italiane di velocità in salita. Questo modello, prodotto in appena 2.303 unità tra il 1992 e il 1997 come erede della Biturbo, montava due differenti propulsori: un 2 litri capace di superare i 300 CV agli alti regimi e un 2.8 litri da 287 CV, meno esplosivo ma più generoso in coppia ai bassi. Una vettura tanto lussuosa quanto selvaggia, capace di emozionare ma anche di sorprendere per la sua difficoltà di gestione, soprattutto su fondi scivolosi.
A portarla in gara da oltre dieci anni è Bruno Piantoni, che ha trasformato la sua Ghibli II in una vera arma da cronoscalata. L’auto adotta il motore e il retrotreno della rarissima Ghibli Open Cup, serie limitata in appena 25 esemplari realizzati per un campionato monomarca a metà anni Novanta. In quella configurazione il V6 biturbo da 2 litri raggiungeva inizialmente 320 CV, salendo a 330 CV nella stagione successiva.
La versione preparata per le salite monta inoltre sospensioni anteriori della Maserati 3200GT e un impianto frenante di derivazione Ferrari, garanzia di un comportamento ancora più estremo. Il cuore della vettura è stato ulteriormente rivisto. Troviamo quindi turbocompressori maggiorati, collettori in titanio, elettronica avanzata con centralina EFI EURO 6, traction control, anti-lag e launch control. Oggi il sei cilindri eroga circa 400 CV, spingendo una carrozzeria alleggerita in vetroresina che pesa appena 1.100 chili, contro i 1.400 del modello stradale.
Nonostante i risultati sportivi non siano sempre al top, questa Maserati Ghibli rimane una delle vetture più spettacolari del panorama delle cronoscalate. Brutale, difficile da domare e tutt’altro che stabile in frenata, è però ancora vicina allo spirito originale del modello stradale, a differenza di molte concorrenti della categoria E2SH che spesso si allontanano troppo dalla serie.