Nel panorama automobilistico attuale, Citroën continua a distinguersi puntando con decisione sul comfort a bordo, un elemento che da sempre rappresenta il cuore della sua identità. Con il programma “Advanced Comfort”, la casa francese propone un’esperienza di guida superiore, grazie a sospensioni capaci di assorbire efficacemente le irregolarità della strada e a sedili con un’imbottitura innovativa, pensata per garantire benessere anche nei viaggi più lunghi.
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Oltre alla cura per il comfort, Citroën dimostra una notevole audacia stilistica, evolvendosi con ogni nuova generazione. La nuova C3 ne è un esempio chiaro: ispirata nel design al concept Oli, presenta linee decise e una personalità marcata, capace di attrarre chi cerca originalità. Con protezioni laterali in evidenza e passaruota neri, trasmette robustezza e versatilità, ideale per muoversi in città ma pronta anche per percorsi meno convenzionali. L’assetto rialzato e la plancia ergonomica contribuiscono infine a una guida intuitiva, accessibile a tutti.
Anche il generoso paraurti posteriore della Citroën C3 contribuisce a trasmettere una sensazione di sicurezza, aggiungendo un ulteriore elemento di funzionalità che si rivela prezioso nell’uso quotidiano della vettura. È un dettaglio che, come altri nel design di C3, unisce estetica e praticità, rafforzando un’identità stilistica ben definita.
Per raccontare meglio questo spirito, la casa francese ha deciso di metterlo a confronto con un territorio ricco di carattere e suggestione: il Collio Goriziano, in Friuli-Venezia Giulia. La destinazione scelta è stata Capriva del Friuli, dove sorge il Castello di Spessa, residenza amata da Giacomo Casanova, che vi soggiornava spesso. In questa zona di confine con la Slovenia, la cucina locale riflette un’incredibile varietà: prosciutti affumicati, formaggi aromatizzati, ortaggi unici come la rosa di Gorizia, asparagi e rape bianche dal colletto viola. La vite domina il paesaggio: i vigneti del Collio, come quelli che circondano il Castello, danno vita a vini pregiati grazie alla “ponca”, un terreno ricco di marna e arenaria, che dona struttura e sapidità inconfondibili.