Maserati attraversa una delle fasi più critiche della sua recente storia industriale. Il marchio del Tridente, fiore all’occhiello del lusso nel portafoglio Stellantis, vede i numeri crollare su tutti i fronti. I dati diffusi oggi dal gruppo non lasciano spazio a interpretazioni: nel primo semestre del 2025 sono state immatricolate solo 4.328 vetture nei dieci principali mercati globali. Una flessione significativa rispetto alle 6.324 unità dello stesso periodo del 2024 e alle 9.194 del 2023. In appena due anni, le vendite si sono più che dimezzate, con un calo del 32% nell’ultimo anno dopo il già preoccupante -31% dell’anno precedente.
Vendite dimezzate per Maserati nel primo semestre 2025 rispetto allo scorso anno
Le difficoltà si estendono a quasi tutti i mercati chiave. Negli Stati Uniti, Maserati perde il 37%, in Italia il 30%, nel Regno Unito il 38%, in Svizzera addirittura il 50%. Flessioni importanti anche in Giappone (-36%) e Australia (-25%). Solo la Germania e la Francia fanno segnare una variazione positiva, rispettivamente +12% e +7%, ma si tratta di numeri minimi: appena 48 vetture vendute in Francia nei primi sei mesi dell’anno.
Oltre al calo delle consegne, preoccupa soprattutto la situazione finanziaria. Il fatturato semestrale è sceso a 368 milioni di euro, contro i 631 milioni del 2024 e oltre 1,3 miliardi del 2023, segnando un crollo del 72% in soli due anni. Ancora più allarmante il bilancio operativo: Maserati ha chiuso il semestre con una perdita di 139 milioni di euro e un margine negativo del 37%.
Nel 2022, per confronto, il marchio del tridente era ancora profittevole, con un margine dell’8,7% e ricavi annui vicini ai 2,3 miliardi. Il futuro è tutto da scrivere. Stellantis non sembra intenzionata a cedere il marchio, ma per invertire questa rotta servirà un cambio netto di strategia. Un rilancio profondo è ormai inevitabile.