Dalla visione futuristica della Fiat 500 elettrica, presentata nel 2020 come una sorta di “Tesla urbana” da Olivier Francois, allora responsabile globale del brand, si torna oggi a una linea più realista con la nuova 500 ibrida, che incarna pienamente la filosofia storica del marchio. Si torna allora a produrre auto accessibili, concrete e pensate per le persone reali.
Il principio era già caro anche al compianto Sergio Marchionne, che vedeva in Fiat un marchio dal forte valore sociale. La svolta è tangibile, o almeno è quello che si spera. La city car torinese, simbolo del made in Italy su quattro ruote e prossima a festeggiare 70 anni nel 2027, sarà proposta in una versione ibrida leggera con motore FireFly 1.0 tre cilindri da 70 CV, cambio manuale a sei marce e prezzo base intorno ai 17.000 euro.
Questo nuovo modello affiancherà da novembre la versione elettrica sulla linea produttiva di Mirafiori, rispondendo a una domanda di mercato sempre più orientata verso soluzioni ibride piuttosto che full electric, almeno nel breve periodo. I numeri lo confermano. La Fiat 500 ibrida e la Pandina mild hybrid, assemblata a Pomigliano d’Arco, sono i pilastri su cui Stellantis punta per rilanciare la produzione italiana.
La Fiat Pandina domina le vendite nel nostro Paese. Oltre 62.000 unità immatricolate nei primi sei mesi del 2025, e più di 8.000 solo a giugno, confermandosi l’unica vettura italiana nella top 10 nazionale. Nel frattempo, il gruppo guidato da Antonio Filosa ha adottato un approccio pragmatico fatto non solo di elettrificazione, ma anche di motori termici e ibride accessibili, in linea con ciò che i consumatori effettivamente richiedono.
Lo stesso Filosa, durante un intervento a Mirafiori, ha sottolineato come le politiche europee sull’auto elettrica non tengano conto delle reali esigenze del mercato, contribuendo a una diffusione più lenta del previsto. Se anche Lancia Ypsilon avesse seguito la strategia della Panda, costruendo il futuro sul successo del modello precedente, i risultati commerciali sarebbero stati forse più brillanti.