Dalla conferenza stampa convocata stamattina dalla FIM-CISL, per rendere noti i dati produttivi proposti dal Gruppo Stellantis presso gli stabilimenti italiani durante i primi sei mesi di quest’anno, è emersa una condizione di grande calo produttivo che ricalca quanto già espresso nelle precedenti analisi delle sigle sindacali coinvolte. La produzione totale di vetture costruite presso gli stabilimenti italiani di casa Stellantis si è attestata infatti 123.905 unità, alle quali si aggiungono 97.980 unità di veicoli commerciali prodotti presso lo stabilimento di Atessa. In questo modo si legge un calo della produzione che conferma il peggioramento già registrato comunque anche lo scorso anno, con una previsione che stima circa 440.000 unità totali prodotte entro fine anno, di cui circa 250.000 autovetture.
Il primo semestre dell’anno si conclude quindi, per Stellantis in Italia, con una decrescita pari ad un valore percentuale di -26,9% rispetto ai primi sei mesi del 2024. Allora erano state prodotte 186.510 vetture e 117.000 veicoli commerciali leggeri, questi ultimi sempre presso lo stabilimento Stellantis di Atessa. In termini di numeri, il totale dice che da gennaio a fine giugno 2025 sono stati prodotti 221.885 veicoli in Italia contro le 303.510 unità dello stesso periodo del 2024. Guardando alla flessione fra le due caratterizzazioni, possiamo dire che le autovetture scendono del 33,6% rispetto ai dati dell’anno scorso mentre i veicoli commerciali leggeri perdono il 16,3% dei valori produttivi proposti durante i primi sei mesi del 2024.
I dati restituiscono un riscontro in forte decrescita per tutti gli stabilimenti Stellantis presenti in Italia
L’analisi della FIM-CISL si è ovviamente concentrata sulla produzione degli stabilimenti italiani del Gruppo, lì dove Stellantis registra un peggioramento marcato praticamente su tutti i siti produttivi tenuti in considerazione. Durante lo stesso periodo del 2024, lo stabilimento di Pomigliano d’Arco aveva registrato un valore percentuale positivo; cosa differente quest’anno anche per il sito campano, che registra valori in perdita rispetto ai primi sei mesi dello scorso anno.
I valori riportati dall’analisi delle sigle sindacali lasciano intravedere l’impossibilità che possano registrarsi concreti segnali di ripresa entro la fine di quest’anno, con un calo dei volumi che potrebbe persino aumentare con un più corposo ricorso agli ammortizzatori sociali destinati ai lavoratori dei siti produttivi coinvolti. “Il livello di caduta dei volumi nel 2025 è superiore alle previsioni”, si legge nella nota diramata dalla FIM-CISL.
La situazione più critica, a livello di stabilimento, si registra presso lo stabilimento Maserati di Modena. Qui la produzione di vetture si è attestata su appena 45 unità prodotte durante i primi sei mesi dell’anno, in accordo con una flessione negativa del 71,9% rispetto allo stesso periodo del 2024; allora erano 160 le unità prodotte presso lo stabilimento di viale Ciro Menotti. D’altronde la FIM-CISL fa sapere che a Modena si è lavorato per 11 giorni negli ultimi sei mesi, con Contratti di Solidarietà che hanno coinvolto 130 dipendenti con un utilizzo medio del 50%.

Male anche Melfi dove Stellantis ha registrato un crollo produttivo nell’ordine del 59,4% rispetto ai primi sei mesi dell’anno scorso. Ciò in accordo con 19.070 unità prodotte contro le 47.020 dei primi sei mesi del 2024; FIM-CISL fa sapere che rispetto al dato pre-COVID il calo è dell’88% visto che durante i primi sei mesi del 2019 venivano prodotte 151.767 unità. A Melfi si producono oggi le Jeep Compass e Renegade, con valori produttivi scesi del 37%, e la nuova DS N°8 della quale è stata avviata la produzione delle prime circa 700 unità. Durante i primi sei mesi dell’anno si sono registrati 25 giorni di fermo collettivo gestiti tramite Contratto di Solidarietà. A Melfi sono attese, oltre alla nuova DS N°8, la nuova Jeep Compass, ibrida ed elettrica, la nuova DS7 e la Lancia Gamma.
Pomigliano d’Arco e Mirafiori sono gli stabilimenti con perdite percentuali minori, male anche Cassino
In tema di perdite percentuali, va meglio presso gli stabilimenti Stellantis di Pomigliano d’Arco e Mirafiori. Presso il sito campano, che rappresenta il 64% della produzione complessiva di autovetture in Italia, sono state prodotte 78.975 vetture durante i primi sei mesi di quest’anno con un calo pari al 24% rispetto agli stessi mesi del 2024. Scende infatti la produzione di Fiat Panda (del 15%) così come quella dell’Alfa Romeo Tonale (del 20%) così come crolla Dodge Hornet con un calo pari al 90%.

A Mirafiori il calo complessivo è pari al 21,5% con 15.315 unità prodotte durante il primo semestre del 2025 contro le 19.510 unità dello stesso semestre del 2024: 140 unità sono Maserati, prima che dell’annuncio dello spostamento della produzione di GranTurismo e GranCabrio a Modena, e 15.175 unità sono Fiat 500 Elettriche. Male Cassino dove la produzione delinea un calo del 34% nel confronto fra i primi sei mesi del 2025 e del 2024. Sono 10.500 le unità prodotte così ripartite: 49% Alfa Romeo Stelvio, 26% Alfa Romeo Giulia e 25% Maserati Grecale. “Nei primi sei mesi del 2025, si sono registrate oltre 50 giornate di fermo produttivo; nelle giornate lavorate, circa 700 lavoratori sono stati coinvolti nel Contratto di Solidarietà”, scrive la FIM-CISL. Infine, per ciò che riguarda Atessa, la produzione nel primo semestre dell’anno si è attestata su 97.980 veicoli commerciali prodotti con un calo del 16,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.