Continuano le difficoltà per gli stabilimenti italiani del gruppo FCA. In attesa del nuovo piano industriale, ovvero della versione revisionata del “Piano Italia” annunciato a novembre e finito in revisione a causa dell’introduzione dell’Ecotassa, gli stabilimenti FCA del nostro Paese stanno attraversando un momento davvero complicato, certificato dal calo della produzione nel 2018 e dal continuo ricorso alla cassa integrazione.
Come comunicato da fonti sindacali in queste ore, anche lo stabilimento di Termoli, sede di produzione di motori e cambi del gruppo, tornerà in cassa integrazione a febbraio dopo aver già registrato diversi stop alla produzione nel corso degli ultimi mesi. Le linee di produzione del cambio C520 si fermeranno dal 19 febbraio al 2 marzo mentre la linea del motore v16 si fermerà dal 25 febbraio al 2 marzo.
La causa della sospensione indicata dall’azienda è sempre la stessa. Lo stop alla produzione è legato alla “temporanea contrazione delle attività” legata alla “transitoria situazione del mercato”. In sostanza, i modelli FCA ed i relativi componenti raggiungono volumi di vendita ben al di sotto di quelli che servirebbero per colmare le possibilità produttive degli stabilimenti italiani del gruppo.
A differenza dei siti di produzione di Pratola Serra e Cento, che devono fare i conti con la crisi del diesel che potrebbe portare alla chiusura completa degli stabilimenti nel lungo periodo, a Termoli la situazione è meno disastrosa in quanto la produzione dei motori benzina, anche in vista delle future varianti ibride, continuerà e, con l’arrivo dei nuovi modelli previsti dal “Piano Italia”, potrebbe tornare a crescere.
Segnaliamo, inoltre, che nel corso del mese di febbraio verranno stabilizzati 16 contratti a termine che passeranno a tempo indeterminato. Una piccola buona notizia in un contesto che, per ora, è da ritenersi tutt’altro che positivo. Continuate a seguirci per tutti gli aggiornamenti.