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Ferrari 250 MM: 70 anni per un’auto memorabile

Le Ferrari delle origini hanno un fascino speciale, che seduce il cuore con note di grande magia.

Ferrari 250 MM
Screen shot da video supercarclassics

La Ferrari 250 MM del 1953 è una discendente della 250 S; un frutto maturo dell’esperienza maturata nelle prime stagioni d’ardore agonistico della casa di Maranello. La sua estetica è un canto sobrio, irresistibile e vivace, che incanterà gli occhi e il cuore di molti.

Nella variante barchetta, sfacciata e agile come una danzatrice audace, questa creatura si erge a protagonista di un’epopea motoristica di prestigio, intrecciando la propria storia con i capitoli più pregevoli dell’antologia a quattro ruote.

Il suo cuore pulsa con forza vigorosa. Si tratta di un V12 da 3 litri di cilindrata, che eroga una potenza massima di 240 cavalli a 7200 giri al minuto. Sono purosangue di razza e corrono a un ritmo musicale. Questa fornace di energia permette alla Ferrari 250 MM di sguazzare nell’ebbrezza del movimento, trasmettendo un flusso di energia agli alti regimi che fa vibrare l’apparato emotivo di ogni pilota e di ogni appassionato. Stiamo parlando di una vettura di carattere, che risplende di luce propria, onorando l’eredità del “cavallino rampante” di Francesco Baracca.

Con un telaio tubolare a passo corto e un comportamento dinamico agile e reativvo, questa creatura emiliana chiede al conducente abilità sopraffine. Solo chi sa percepire le sfumature nascoste del suo carattere può trarre il massimo dalla Ferrari 250 MM, come un virtuoso che estrae melodie da un violino Stradivari.

Il modello sboccia in una ricca varietà di incarnazioni, dalla Berlinetta Pinin Farina alla Barchetta Vignale, passando per la Spider Morelli e la Coupé Vignale. La Ferrari 250 MM si adatta alle esigenze funzionali e di mercato, dimostrando la sua versatilità. In totale prende forma in trentadue esemplari, prodotti tra il 1953 e il 1954, ognuno con la sua storia da raccontare.

Ferrari 250 MM
Screen shot da video supercarclassics

Questa meraviglia meccanica si presenta al mondo al Salone di Parigi del 1952, gettando le basi per le future 250, che diventeranno pietre miliari nella storia della casa di Maranello, un pilastro portante della leggenda. Il suo debutto nelle corse avviene nel Giro di Sicilia, con un ardente Paolo Marzotto che guida l’orchestra fino alle porte di Enna. La Ferrari 250 MM cattura anche l’attenzione e gli sguardi ammirati del regista Roberto Rossellini, che la schiera persino nella Mille Miglia del 1953, con lui nell’abitacolo.

Alla maratona bresciana, Giulio Cabianca conquista un rispettabile nono posto, confermando l’eccellenza del lavoro svolto dai tecnici di Enzo Ferrari. La 250 MM ottiene poi il sesto posto alla Targa Florio, pilotata dallo stesso Cabianca. La vittoria al Gran Premio di Monza va a Luigi Villoresi, seguito Giuseppe Farina, giunto terzo al traguardo su una vettura gemella.

Gli splendidi successi alla Coppa d’Oro delle Dolomiti con Paolo Marzotto e alla 10 Ore di Messina con Castellotti e Mussitelli confermano il carattere vivace ed efficace di questa creatura di Maranello. È anche un’auto capricciosa, da interpretare con il giusto approccio, per non farsi travolgere dalla sua esuberanza. Richiede attenzioni pazienti e una comprensione profonda, ma una volta conquistata, rivela un feeling di guida avvincente.

Grazie alle sue virtù dinamiche, la casa di Maranello si impone nel Campionato Mondiale Sport, scrivendo il suo nome nell’albo d’oro. Con lei arrivano le prime affermazioni del marchio negli Stati Uniti, per merito di Phil Hill. Di questo gioiello meccanico, il grande pubblico ricorda con affetto la Berlinetta Pinin Farina, un’opera d’arte in metallo portata al debutto al Salone di Ginevra nel 1953. Questa berlinetta, con la sua ampia griglia ellittica, i montanti obliqui e le linee morbide come le note di una sinfonia, non fatica a conquistare l’ammirazione di tutti. Anche grazie a lei l’arte di Pinin Farina si è guadagnata un posto speciale nella storia della casa del “cavallino rampante”.

Scheda tecnica della Ferrari 250 MM

Motore

  • Motore: anteriore, longitudinale, 12V 60°
  • Alesaggio e corsa: 73 x 58,8 mm
  • Cilindrata unitaria: 246,10 cm3
  • Cilindrata totale: 2953,21 cm3
  • Rapporto di compressione: 9:1
  • Potenza massima: 176 kW (240 CV) a 7200 giri/min
  • Potenza specifica: 81CV/l
  • Coppia massima:
  • Distribuzione: monoalbero, 2 valvole per cilindro
  • Alimentazione: 3 carburatori Weber 36 IF/4C
  • Accensione: mono, 2 spinterogeni
  • Lubrificazione: carter umido
  • Frizione: multidisco

Autotelaio

  • Telaio: tubolare in acciaio
  • Sospensioni anteriori: indipendenti, quadrilateri trasversali, balestra trasversale, ammortizzatori idraulici Houdaille
  • Sospensioni posteriori: ponte rigido, balestre semiellittiche longitudinali, ammortizzatori idraulici Houdaille
  • Freni: a tamburo
  • Cambio: 4 rapporti + RM
  • Sterzo: vite senza fine e settore
  • Serbatoio carburante: capacità 150 litri
  • Pneumatici anteriori: 6.00 x 16
  • Pneumatici posteriori: 6.00 x 16

Carrozzeria

  • Tipo di carrozzeria: berlinetta, spider, 2 posti
  • Lunghezza
  • Larghezza
  • Altezza
  • Passo: 2400 mm
  • Carreggiata anteriore: 1300 mm
  • Carreggiata posteriore: 1320 mm
  • Peso: 900 kg a vuoto (berlinetta)

Prestazioni

  • Velocità massima: 250km/h
  • Accelerazione 0-100 km/h –
  • Accelerazione 0-400 metri
  • Accelerazione 0-1000 metri

Scheda tecnica | Ferrari

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