Sembrano non trovare una fine i malumori che si registrano presso lo stabilimento Stellantis di Melfi. La FIOM-CGIL ha infatti proclamato un nuovo sciopero per la giornata di ieri in relazione alle non risposte da parte di Stellantis conseguite alla richiesta di convocazione di un tavolo nazionale rivolto ai ministeri competenti.
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Già lo scorso 14 marzo 2023 la FIOM-CGIL aveva richiesto un tavolo nazionale per “discutere delle ricadute occupazionali e sociali, sull’intero territorio, connesse alla realizzazione della Gigafactory da parte di ACC” al Ministero delle Imprese e del Made in Italy oltre che al Ministero del Lavoro. Una richiesta che si è conclusa con un nulla di fatto, perlomeno fino a questo momento.
Le sigle sindacali hanno richiesto a Stellantis un confronto sul piano industriale prima della fine di giugno
La stessa FIOM-CGIL ha ora chiesto un ulteriore confronto con Stellantis in relazione al piano industriale del Gruppo da mettere a punto entro il prossimo 29 giugno. Nei giorni scorsi si era già tenuta una riunione con la direzione Stellantis locale e i delegati, in accordo con la richiesta della FIOM-CGIL di aprire un confronto sulle scelte di efficientamento messe in pratica dal Gruppo che, secondo le sigle sindacali, stanno introducendo un peggioramento delle condizioni di lavoro, salute, sicurezza e salario dei dipendenti. Col rischio di rivedere anche i livelli occupazionali dello stabilimento di Melfi e del suo indotto.
Durante lo stesso incontro, la delegazione di FIOM-CGIL ha anche chiesto a Stellantis di porre uno stop alle procedure relative alle trasferte dal momento che vengono considerate “veri e propri licenziamenti mascherati” alla pari di quanto accade nel caso delle uscite con incentivo all’esodo. Questa condizione potrebbe infatti sortire un effetto particolarmente negativo e pericoloso sull’intera tenuta dello stabilimento di Melfi stesso.
“La FIOM-CGIL non ha firmato e non firmerà alcun documento che consenta l’ulteriore smantellamento del sito. Si sta procedendo in deroga al piano industriale previsto a giugno 2021, che avrebbe dovuto confermare l’occupazione. Tutto avviene senza alcun confronto, anche le trasferte vengono decise dall’azienda, nonostante la FIOM-CGIL abbia chiesto che siano volontarie, così come avviene per tutti gli altri stabilimenti del gruppo. Durante la riunione abbiamo chiesto, che vengano assolutamente prese in considerazione le situazioni individuali e i tanti disagi che ne derivano, dalle condizioni di salute proprie e dei familiari (legge 104)”, ha ammesso la segreteria generale Giorgia Calamita.

Allo stesso tempo le sigle sindacali hanno voluto anche sottolineare le condizioni di sicurezza e salute presenti all’interno dello stabilimento, che si aggiungono all’incremento dei carichi di lavoro che sembrano anche peggiorare ulteriormente “senza alcun adeguamento sull’organizzazione del lavoro rispetto alla riduzione sulle linee degli operai”.
C’è preoccupazione anche sul passaggio all’elettrico e in merito a Pratola Serra
Si ritiene quindi urgente la necessità di un tavolo di confronto con Stellantis sul piano industriale prima del prossimo 29 giugno, peraltro “non avendo registrato alcuna risposta al tavolo regionale dell’automotive”. In merito all’elettrico, le sigle sindacali hanno chiesto un quadro maggiormente preciso sulla transizione “perché ci sia la tenuta occupazionale dell’intero sito produttivo automotive di Melfi”. “Non avendo ricevuto risposte in merito alla convocazione del tavolo ministeriale richiesto e per questi motivi proclama lo sciopero di otto ore per ogni turno di lavoro, sabato 17 giugno, sullo straordinario comandato e fino alla convocazione del tavolo ministeriale”, ha aggiunto in una nota la FIOM-CGIL.
Domani mattina, invece, presso la sede SPI-CGIL di Viale Italia, ad Avellino, le RSA della FIOM presenteranno un dossier sull’andamento produttivo ed occupazionale dello stabilimento di Pratola Serra in virtù dei dati in netta decrescita relativi alla produzione di vetture in Italia passata da oltre 1,4 milioni nel 1999 a circa 470mila del 2022. Allo stesso modo sono anche diminuiti gli occupati del Gruppo Stellantis che dal 2014 ad oggi sono scesi di 8.488 unità.
A Pratola Serra, nonostante sia stato presentato un piano industriale che prevede la produzione di nuovi propulsori diesel destinati ai veicoli commerciali del Gruppo Stellantis, l’occupazione continua a diminuire. Nel 2014 gli addetti assunti presso lo Stabilimento ex Fma erano 1.850 poi scesi a 1.658 unità a febbraio di quest’anno. Secondo Giuseppe Morsa, che è segretario generale della FIOM Avellino, “questi dati impongono una riflessione sulle politiche di sviluppo ed occupazionale che sta implementando Stellantis sul nostro territorio”.