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Revisione auto: dubbi sulla sicurezza stradale

La nuova normativa lascia spazio a parecchie perplessità su date e veicoli

revisione auto

Tutti sanno che la revisione auto periodica obbligatoria va fatta dopo 4 anni dalla prima immatricolazione, e poi ogni 2 anni. L’unica certezza è la norma sulla revisione auto del 17 marzo 2020, per il coronavirus.  Il comma 4 dell’articolo 92 del decreto Cura Italia in materia di trasporto stradale e trasporto di pubblico di persone è oscuro. In considerazione dello stato d’emergenza nazionale di cui alla delibera del Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020, autorizza fino al 31 ottobre 2020 la circolazione dei veicoli. Quali? Quelli da sottoporre entro il 31 luglio 2020 alle attività di visita e prova o di revisione: articoli 75, 78 e 80 del Codice della Strada.

Revisione auto: le regole

I centri di controllo, a discrezione dei titolari delle imprese (e dalla disponibilità degli ispettori), potranno rimanere aperti garantendo il servizio revisioni. D’altronde, sono aperti anche carrozzieri, meccanici, gommisti. Ma probabilmente sono pochi quelli aperti: traffico in calo, paura del contagio in piena pandemia coronavirus.

Secondo Diego Brambilla, vicepresidente Aicc (Associazione ispettori centri di controllo), sono 3 i punti chiave per la revisione auto.

  1. I veicoli con regolare scadenza del controllo ministeriale in marzo 2020, aprile 2020, maggio 2020, giugno 2020 e luglio 2020 saranno da revisionare entro il 31 ottobre 2020.
  2. Quelli con scadenza ad agosto 2020 saranno da revisionare entro il 31 agosto 2020; idem per settembre e così via.
  3. L’alterazione della regolare scadenza prevista dal decreto determinerà le scadenze degli anni successivi. I due anni di validità del controllo ministeriale si calcolano a partire dalla data dall’ultima revisione effettuata.

Verifica ministeriale: occhio alla sicurezza

Brambilla (ispettori revisione) interpreta così le regole, peraltro oscure.

Tutti i veicoli con revisione già scaduta potranno circolare liberamente fino al 31 ottobre 2020 (non quelli con scadenza ad agosto e settembre 2020). Morale: un mezzo con revisione scaduta da 10 anni è autorizzato a circolare. Attenzione: pericolo gravissimo per la sicurezza stradale. Dopo tanti discorsi sugli incidenti, e sul fatto che l’Italia è messa malissimo, ecco una norma assurda.

C’è poi un dubbio. I veicoli “sospesi dalla circolazione” a seguito di multa per revisione scaduta non potranno circolare. Potranno viaggiare dopo aver regolarizzato la revisione ministeriale. Se i centri di controllo chiudono per poco lavoro o per timore di contagio, gli automobilisti con quel problema devono stare fermi. Qualcosa di analogo per i veicoli con esito del controllo ministeriale “ripetere” o “sospeso dalla circolazione”: revisione ministeriale dopo il ripristino alle condizioni di sicurezza. E chi la fa?

Reato da revisione auto: caos

La revisione ministeriale non si potrà più considerare una giustificata motivazione per circolare se non per i chi avrà la revisione in scadenza fino al 1° agosto 2020. Quindi l’atto di regolarizzare la revisione ministeriale non rientrerà nel campo delle “situazioni di necessità” previste nel modulo di autodichiarazione da fornire a Carabinieri o Polizia. È ipotizzabile che le revisioni già scadute e quelle con scadenza a marzo, aprile, maggio, giugno, luglio e ottobre saranno concentrate a ottobre: un sovraccarico tremendo per i centri di ispezione.