Alfa Romeo sta vivendo un momento decisivo della sua storia recente, segnato da luci e ombre. Da un lato, la nuova Junior sta raccogliendo un buon successo commerciale, confermando l’interesse del pubblico per i modelli compatti e moderni del marchio. Dall’altro lato, però, le nuove generazioni di Stelvio e Giulia suscitano incertezze e perplessità. Le maggiori difficoltà arrivano comunque dagli Stati Uniti, un mercato che da tempo rappresenta un terreno difficile per il Biscione.
Nella prima metà del 2025 in forte crescita le immatricolazioni di Alfa Romeo ma i tedeschi rimangono lontanissimi
Nei primi sei mesi del 2025, infatti, le vendite del brand in territorio americano sono crollate del 34%. Nel dettaglio, Giulia ha subito una flessione del 32%, Stelvio è calata del 40% e anche il Tonale ha perso terreno, segnando un -28%. In totale, sono state vendute appena 3.164 unità negli USA, una cifra che equivale a circa un decimo delle vendite registrate nello stesso periodo sul mercato europeo, evidenziando il divario sempre più ampio tra i due continenti.
In Europa, Alfa Romeo mostra un ritmo ben diverso rispetto agli Stati Uniti. Nei primi sei mesi del 2025, il marchio ha registrato un aumento delle vendite del 33,3%, raggiungendo quota 33.116 veicoli immatricolati nei Paesi UE, Regno Unito e area EFTA. A trainare questa crescita è soprattutto la Junior, modello disponibile solo nel Vecchio Continente e già protagonista del mercato.
Tuttavia, il bilancio globale resta modesto rispetto ai principali brand premium: nei primi sei mesi dell’anno, BMW ha consegnato oltre 406.000 vetture, Mercedes 335.000 e Audi circa 329.000. Alfa Romeo si ferma a 40.396 unità, un dato che lascia l’amaro in bocca, considerando il potenziale del marchio. Il futuro resta incerto: la decisione di Stellantis di rinviare la nuova generazione della Stelvio al 2027 ha suscitato malumori tra appassionati e investitori, che si aspettavano un rilancio più deciso.