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Mercato auto in Europa: marzo 2023 si è chiuso con una crescita del 26,1%

Sono state immatricolate in totale 1.422.147 auto

Mercato auto Europa marzo 2023

Mercato auto in Europa: marzo 2023 si è chiuso con una crescita del 26,1% Forte accelerazione nel mercato europeo dell’auto, che segna a marzo l’ottava crescita mensile consecutiva con 1.422.147 vetture immatricolate, in aumento del 26,1% rispetto a 1.127.709 unità di marzo 2022.

Nel primo trimestre il saldo positivo è +17,5% con 3.235.951 immatricolazioni a fronte di 2.754.927 del gennaio-marzo 2022. I cinque migliori mercati del Vecchio Continente sono tutti in rialzo, con il picco della Spagna a +66,1% rispetto a marzo 2022, che nel mercato spagnolo aveva toccato il minimo storico a eccezione dell’anno pandemico.

Mercato auto Europa marzo 2023
Le vendite di marzo 2023 registrate in ogni paese europeo

Mercato auto in Europa: oltre 1,4 milioni di auto vendute a marzo 2023

Al secondo posto l’Italia con +40,7%, seguita da Francia a +24,2%, e Regno Unito a +18,2%, che diventa il primo mercato a scapito della Germania, la quale a marzo cresce del 16,6%. Anche nel primo trimestre la Spagna è al primo posto con un incremento del 44,5%, seguita da Italia (+26,2%), Regno Unito (+18,4%), Francia (+15,2%) e Germania (+6,5%).

A marzo, l’Italia scende al quarto posto mentre nel trimestre è il terzo mercato fra i cinque maggiori. L’Italia conserva invece l’ultimo posto per immatricolazioni in valore assoluto di auto con la spina (ECV) del mese di marzo, nonostante un leggero aumento della quota a 9,1% sul totale.

Mercato auto Europa marzo 2023

In dettaglio, le BEV sono al 4,8% e le PHEV al 4,3%, a grande distanza dalla Germania (BEV al 15,7%, PHEV al 6% in calo per la fine degli incentivi), e anche dalla Francia (BEV 16,8%, PHEV 8,6%) e dal Regno Unito (BEV 16,2%, PHEV 6,2%), e superata dalla Spagna (BEV 4,3%, PHEV 6%).

L’Italia è ultima anche nella classifica per quota di mercato delle auto elettriche e ibride plug-in del trimestre, con le BEV a quota 3,8% e le PHEV a 4,4%. Al primo posto c’è invece la Francia (BEV 15,4%, PHEV 8,7%), poi il Regno Unito (BEV 15,4%, PHEV 6,4%), la Germania (BEV 14,2%, PHEV 5,6%) e la Spagna (BEV 4,5% e PHEV 6,3%).

Mercato auto Europa marzo 2023

Le dichiarazioni di Andrea Cardinali

Andrea Cardinali, direttore generale dell’UNRAE, ha detto che il forte divario che ci separa dagli altri maggiori mercati per diffusione di auto con la spina va colmato velocemente per il bene della qualità dell’aria, dell’attrattività turistica, per il ruolo del nostro mercato, che rischia un pericoloso declassamento, ma anche per il futuro della nostra stessa filiera industriale.

Nei prossimi anni, la transizione energetica dovrà essere accompagnata da una chiara agenda di Governo, con un coordinamento stabile e programmato tra industria, mercato e istituzioni e attraverso i necessari sostegni alla domanda e all’offerta.

Per quanto riguarda le aree metropolitane, se si vuole perseguire una trasformazione profonda, veloce ed efficace, sarà indispensabile una stretta sinergia fra le scelte in materia di mobilità e quelle in ambito urbanistico, adeguando infrastrutture e spazi cittadini soprattutto nelle zone ad alta densità abitativa.

Mercato auto Europa marzo 2023

Le richieste dell’UNRAE

L’UNRAE (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri) sollecita infine gli interventi ritenuti indispensabili per garantire al nostro Paese uno sviluppo della mobilità a zero o bassissime emissioni: revisione dell’impianto fiscale per le auto aziendali in uso promiscuo, modulando la detraibilità Iva e deducibilità dei costi in base alle emissioni di CO2, con una parallela riduzione del periodo di ammortamento a tre anni; riformulazione degli incentivi all’acquisto di autovetture a basse emissioni, innalzando i tetti di prezzo ed includendo tutte le persone giuridiche con bonus a importo pieno; pianificazione e supporto per una rapida riconversione industriale dell’intera filiera automotive, come ormai richiesto a gran voce da imprese e sindacati, per riportare il nostro Paese a essere un riferimento a livello europeo; ed elaborazione di una politica infrastrutturale ad ampio raggio e di orizzonte lungo, inclusa quella per il rifornimento di idrogeno, in linea con la nuova Direttiva AFIR, che impedisca il crearsi di nuovi divari geografici all’interno del Paese e vada anzi a sanare quelli già esistenti.

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