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Alfa Romeo Duetto “osso di seppia” all’asta

Per vivere le emozioni di guida a cielo aperto, poche auto classiche fanno meglio dell’Alfa Romeo Duetto.

Alfa Romeo Duetto "osso di seppia"
Foto Mecum Auctions

Un’Alfa Romeo Duetto del 1967, con coda ad “osso di seppia“, sarà battuta all’asta da Mecum Auctions nella sessione di vendita in programma dal 28 marzo al 1° aprile a Glendale, nella contea di Los Angeles, in California. Per gli appassionati, questo momento offrirà una ghiotta occasione per entrare in possesso di un esemplare dell’iconica vettura.

L’auto destinata a passare sotto il martello del banditore sfoggia una carrozzeria in tinta argento, abbinata ad interni di colore nero. Cuore pulsante del modello è un motore a 4 cilindri da 1570 centimetri cubi di cilindrata, che scarica a terra la sua potenza col supporto di un cambio manuale a 5 rapporti. Questo il suo numero di telaio: AR665421.

Lo stile della parte posteriore, i fari coperti e la carburazione Weber sono note del suo fascino, ormai entrato nell’immaginario collettivo. A firmare il design impeccabile della sua carrozzeria ci pensò Pininfarina, forse il più grande maestro di tutti i tempi per quanto riguarda l’arte automobilistica. Nella lunga storia del carrozziere torinese diverse Alfa Romeo si sono giovate del suo talento creativo.

La spider di cui ci stiamo occupando appartiene alla specie ed ha scritto pagine indimenticabili di storia e costume. Anche il mondo del cinema l’ha celebrata, regalandole una dimensione iconica. Perfetta interprete della “Dolce Vita“, l’Alfa Romeo Duetto è stata più volte protagonista nel piccolo schermo. A regalarle le dosi maggiori di notorietà è stato il ruolo interpretato nel film “Il Laureato” del regista Mike Nichols.

In quella pellicola del 1967, basata sull’omonimo romanzo di Charles Webb, era la compagna d’avventura di Dustin Hoffman. Per lui, un esemplare della prima serie, noto anche come “osso di seppia”, per le alchimie espressive della coda, simile al carattere morfologico della conchiglia del mollusco cefalopode marino. In quella veste, l’Alfa Romeo Duetto toccò il diapason del suo splendore.

La spinta, come già detto, giungeva da un 4 cilindri bialbero da 1570 centimetri cubi di cilindrata, plasmato in lega leggera e dotato di 2 carburatori doppio corpo, che sviluppava una potenza massima di 109 cavalli a 6000 giri al minuto, con un picco di coppia di 15.9 kgm a 2800 giri al minuto. La velocità massima si spingeva oltre la soglia dei 185 km/h, mentre l’accelerazione sul chilometro con partenza da fermo richiedeva meno di 32 secondi. Dopo di lei giunse la più potente e prestante Spider Veloce, ma quella in vendita è una Duetto prima serie 1600 con coda ad osso di seppia.

Fonte | Mecum Auctions

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