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Mercato auto febbraio 2023: le vendite sono aumentate del 17,5%

Nel primo bimestre del 2023 si è registrata una crescita del 18,2%

Mercato auto febbraio 2023

Il mercato delle auto sale un altro gradino verso il recupero dei volumi persi nel 2022. Dopo il buon avvio di gennaio, a febbraio con 130.365 immatricolazioni si è registrata una nuova crescita del 17,5% rispetto alle 110.915 unità di febbraio 2022, che a sua volta però era andato sotto del 22,5%.

Nel primo bimestre del 2023, la crescita cumulata è del 18,2% con 258.689 veicoli nuovi rispetto ai 218.768 di gennaio-febbraio 2022, grazie anche al graduale ripristino delle forniture e delle consegne dei modelli.

Mercato auto febbraio 2023
Ecco come sono andate le vendite di BEV, PHEV e ECV

Mercato auto: a febbraio 2023 sono stati immatricolati 130.365 veicoli

Dopo il voto favorevole del Parlamento Europeo al divieto di vendita di auto nuove con motori endotermici a partire dal 2035, in attesa del voto del Consiglio Europeo, che si annuncia invece controverso, Michele Crisci – presidente dell’UNRAE (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri) – ha detto che l’industria automobilistica è pronta a raccogliere la sfida delle emissioni zero in applicazione del principio della neutralità tecnologica. Ma tale obiettivo potrà essere raggiunto solo attraverso un coordinamento stabile e programmato tra industria, mercato e istituzioni e attraverso i necessari sostegni.

Senza queste condizioni, l’Italia rischia di diventare il fanalino di coda in Europa e di trasformarsi in un paese di serie B, con seri problemi a livello industriale e occupazionale. L’industria italiana va difesa e rilanciata non con azioni protezionistiche, anche di tipo commerciale, ma creando le condizioni per portarla tecnologicamente all’altezza delle altre aziende europee e mondiali. Il nostro Paese non merita di perdere questa opportunità di crescita e sviluppo.

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In questo senso vanno anche recuperati i ritardi accumulati nel campo delle infrastrutture, per cui serve accelerare l’infrastrutturazione di colonnine di ricarica pubbliche, potenti e veloci, in particolare lungo le autostrade o strade statali, ma anche di quelle private. La transizione va fatta recepire al consumatore fornendo rassicurazioni circa piani e strategie per la cui realizzazione sono necessari incentivi che però, secondo l’UNRAE, devono essere meglio congegnati rispetto a quelli attuali.

La posizione dell’associazione in fatto di incentivi verte su precise proposte: includere tra i beneficiari tutte le persone giuridiche, senza esclusione alcuna, eliminare le soglie del price cap o in alternativa ripristinare una soglia unica a 50.000 euro, allungare i termini per il completamento delle prenotazioni ecobonus da 180 a 360 giorni, riportare al 2023 il fondo-incentivi inutilizzato nel 2022, 125 milioni per la fascia di emissioni 0-20 g/km e 147 mln per la fascia 21-60 g/km, accelerare l’iter dei recenti decreti sul finanziamento per l’acquisto e l’installazione di colonnine di ricarica a favore di privati e condomini che, allo stato attuale, prevedono tempi di attuazione molto lunghi ed emanare velocemente le norme attuative per la realizzazione di colonnine di ricarica, come previsto dai decreti MASE.

Resta, infine, ancora insoddisfatta la necessità di una revisione strutturale del trattamento fiscale delle auto aziendali, modulando detraibilità IVA e deducibilità dei costi in base alle emissioni di CO2. L’analisi della struttura del mercato del mese, sotto il profilo degli utilizzatori, mostra un andamento di crescita in volume per tutti i canali di vendita, fatta eccezione per le autoimmatricolazioni. I privati hanno segnato un leggero incremento delle immatricolazioni, al 54,3% di quota (-7,8%), che li porta a chiudere il bimestre su una share del 57,9% (-6,5%).

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Le autoimmatricolazioni a febbraio sono calate in volume e scese al 7,4% di quota (-1,9%). Nel bimestre si sono fermate all’8,2% di share (-1,7%). Il noleggio a lungo termine ha guadagnato più della metà dei volumi, raggiungendo il 26,5% del totale mercato di febbraio (+6,4%) grazie all’ottima performance di Top e Captive, e ha chiuso il bimestre gennaio-febbraio al 24,4% di quota (+6,3%).

Prosegue il recupero del noleggio a breve termine che nel mese ha raggiunto il 4,9% di quota di mercato (+2,6%) e nel cumulato si ferma al 3,1%. Si conferma il trend positivo delle società, al 6,9% di quota in febbraio e al 6,5% in gennaio-febbraio.

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Benzina e diesel hanno segnato una crescita

Tra le alimentazioni, benzina e diesel hanno segnato una crescita delle immatricolazioni nel mese, con la benzina che si mantiene al 26,1% di quota (in linea con il 26,3% del cumulato) e il diesel che è sceso al 19,2% (-3,0% e al 19,1% nel bimestre).

Il GPL è salito al 10,1% di quota nel mese, in linea con il 10,2% del cumulato, mentre il metano arriva a coprire lo 0,2% delle preferenze nel mese e nel bimestre. A febbraio, come anticipato anche a causa di incentivi mal congegnati, si è mostrata molto sotto tono la quota delle ECV che si è fermata al 7,9% delle preferenze, con le 100% elettriche al 3,7% e le ibride plug-in al 4,2% (rispettivamente al 3,1% e 4,5% nel cumulato).

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Sempre molto dinamiche le ibride che a febbraio hanno coperto il 36,5% delle preferenze dei consumatori (in linea con il bimestre), con un 9,8% per le full hybrid e 26,7% per le mild hybrid. Analizzando la nuova segmentazione, in febbraio le berline dei segmenti A e B sono scese in quota, rispettivamente all’11,4% e 18,7%, mentre hanno recuperato i SUV negli stessi segmenti, all’1,3% (+0,5%) e al 27,5% (+0,1%).

Fra le medie di segmento C, i SUV – con un’ottima crescita in volume – sono saliti al 20,7% di rappresentatività (+1,3%) mentre le berline hanno recuperato due decimali al 5,5%. In ottima crescita i SUV di segmento D, al 5,7% di quota (+1,9%), hanno recuperato leggermente le berline (allo 0,7% del totale).

Nell’alto di gamma, i SUV hanno coperto il 2,1% del mercato e le berline lo 0,1%. Infine, le station wagon hanno rappresentato il 3,7% del totale, gli MPV l’1,7% e le sportive lo 0,8%. Dal punto di vista delle aree geografiche, a febbraio il Nord Est, grazie alla spinta del noleggio, ha raggiunto la prima posizione coprendo il 30,5% delle immatricolazioni e il Nord Ovest il 30,0%. Il Centro Italia ha guadagnato l’1,4%, al 24,6% del totale, mentre l’area meridionale è scesa al 10,6% e quella insulare al 4,3%.

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Le emissioni medie di CO2 delle nuove auto immatricolate a febbraio sono cresciute dell’1,2% a 120,4 g/km (stesso valore di gennaio-febbraio – +1,5%). L’analisi delle immatricolazioni di febbraio per fascia di CO2 riflette l’andamento nel mese delle auto elettriche e ibride plug-in: la fascia 0-20 g/km ha rappresentato il 3,9% del mercato, il 3,8% la fascia 21-60 g/km (rispettivamente 3,3% e 4,1% nel bimestre).

La fascia 61-135 g/km ha rappresentato il 65,1% (66,5% in gennaio-febbraio) mentre la quota delle vetture da 136 a 190 g/Km si è assestata al 23,9% e quella della fascia oltre i 190 g/km all’1,7% (rispettivamente 22,7% e 1,8% in gennaio-febbraio).

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