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Le 3 Alfa Romeo coupé e berlina con l’accelerazione migliore

Ecco i “biscioni” graffianti dell’era moderna, che segnano dei riferimenti assoluti sul piano storico.

Alfa Romeo Giulia GTAm GP Imola

Alfa Romeo ha una lunga tradizione di auto sportive e prestazionali, che non sono mancate nel suo listino. Il primato in accelerazione, fra le coupé e le berline del marchio, va a tre modelli dell’era moderna, che segnano i riferimenti della specie.

Nella lista – proprio in ragione del taglio dato all’articolo – manca la Stelvio Quadrifoglio, per la natura di SUV: un concetto filosoficamente lontano dal DNA classico delle sportive, anche se il suo scatto le avrebbe consegnato una posizione sul podio. Fra le Giulia abbiamo scelto la versione più prestazionale, per evitare una presenza ridondante del modello nella classifica, che vi invitiamo a scoprire.

Alfa Romeo Giulia GTAm

Questa vettura è un’arma al servizio delle prestazioni e del divertimento di guida. Per chi ha il “biscione” nel cuore, l’Alfa Romeo Giulia GTAm è la più autentica fonte di piacere fra le proposte della casa milanese, almeno con riferimento all’era moderna.

Nessun’altra vettura del marchio lombardo è incisiva quanto lei sul piano delle performance e del comportamento dinamico. Si può parlare quasi di un’auto da corsa prestata all’uso stradale. Basta guardarla per capire la sua connessione con l’universo racing.

Questa “belva”, insieme alla sorella GTA, raccoglie l’eredità della Giulia Gran Turismo Alleggerita del 1965, una delle Alfa Romeo più vincenti della storia. Grazie alla proficua sinergia con il team svizzero Sauber Engineering, la muscolosa sportiva del “biscione” adotta soluzioni tecniche e aerodinamiche che strizzano l’occhio al mondo delle corse e della Formula 1.

Una prova di questo assunto giunge dall’uso capillare di fibra di carbonio ed altri materiali leggeri, che migliorano il rapporto peso/potenza, rendendo più incisivi l’handling e il quadro prestazionale, per scariche di adrenalina preziose e di grande intensità. Molto curato anche lo studio aerodinamico, per ottenere ottimi livelli di downforce, come sui mezzi destinati al motorsport.

Legami nobili

Da segnalare la presenza sull’auto di un elemento che dà un’ulteriore conferma visiva del rapporto col mondo delle corse: stiamo parlando dei cerchi da 20 pollici con attacco monodado. Una soluzione delle monoposto del Circus, che prima di lei non aveva mai trovato applicazione tra le berline stradali presenti del “normale” listino.

Prendendo a prestito le parole degli uomini della casa del “biscione” possiamo dire che questo modello rappresenta “il più alto punto d’incontro fra ingegneria ed emozioni, qualcosa che solo un brand leggendario come Alfa Romeo poteva creare”.

La spinta giunge da un motore a benzina 2.9 V6 biturbo, nato in stretta sinergia con la Ferrari, che sviluppa una potenza massima di 540 cavalli. L’Alfa Romeo Giulia GTAm brucia il passaggio da 0 a 100 km/h in appena 3.6 secondi, con il Launch Control attivato.

Il sound è da pelle d’oca, grazie allo specifico scarico disegnato da Akrapovic. A migliorare il quadro prestazionale rispetto alla già velocissima Quadrifoglio ci pensa il taglio di 100 chilogrammi sul peso alla bilancia. Tale risultato è stato reso possibile dall’esteso uso di materiali compositi.

Alfa Romeo 8C Competizione

Non va a lei il primato prestazionale fra le auto dell’era moderna del “biscione”, soprattutto per un fatto anagrafico, ma il suo fascino la colloca su un pianeta diverso e ancora più alto. Questa coupé esotica si riallaccia visivamente la migliore tradizione del marchio, ma con un lessico specifico e inconfondibile.

L’Alfa Romeo 8C Competizione del 2007 è un’auto sportiva di alto collezionismo. Offre sensazioni piacevoli e travolgenti, già a partire dal primo colpo d’occhio. Basta posare lo sguardo sui lineamenti della sua carrozzeria, scolpita in modo scultoreo nei sinuosi volumi che ne segnano l’andamento, per guadagnare un’eruzione emotiva.

Non meno esaltante è l’effusione sensoriale che giunge dal corposo motore a 8 cilindri da 4.7 litri di cilindrata. Questo cuore, con angolo di 90° fra le bancate, esprime una potenza massima di 450 cavalli a 7000 giri, con un picco di coppia di 480 Nm a 4750 giri.

Eccellenza progettuale

Ne deriva un quadro prestazionale che anche oggi lascia a bocca aperta: accelerazione da 0 a 100 km/h in 4 secondi netti, oltre 292 km/h di velocità massima. Come abbiamo più volte ribadito, per auto del genere i numeri sono solo parzialmente espressivi del felice moto interiore che producono negli appassionati.

Penso al timbro di voce dell’unità propulsiva, simile a quello dei bolidi da corsa degli anni Sessanta, ma penso anche al perfetto bilanciamento della masse, che concorre a un handling di alto profilo.

A fare la differenza, in questo caso, è l’architettura Transaxle, con motore anteriore arretrato e cambio disposto al retrotreno in blocco col differenziale. Le sospensioni a quadrilateri fanno bene il loro dovere, aggiungendo ulteriori dosi di piacere all’esperienza dinamica. Ottimo l’apporto del telaio in acciaio, che sviluppa adeguati livelli di resistenza torsionale e flessionale.

Una robustezza idonea al piacere di guida, non inficiato certo dal VDC Alfa Romeo, un sistema evoluto di controllo di stabilità e trazione, per garantire il massimo “feeling” dinamico. L’azione frenante fa capo a un impianto carboceramico della Brembo, con dischi da 380 mm davanti e 360 mm dietro. Molto seducente il look dei cerchi in alluminio da 20 pollici, che vestono bene il profilo laterale, dando un apporto ottico positivo alla trama stilistica.

Alfa Romeo 4C

A dispetto della cilindrata contenuta e di una potenza non mostruosa in termini assoluti, questa coupé sfoggia un profilo prestazionale di razza, degno del lignaggio sportivo del “biscione”. Si può parlare di supercar compatta.

Sin dalla presentazione, avvenuta nel 2013, ha suscitato grande interesse negli appassionati (e non solo). A favore del quadro dinamico concorre il peso di appena 895 chilogrammi, reso possibile dalla scelta di una monoscocca in fibra di carbonio, che miscela robustezza e leggerezza.

Con simili masse in ballo, i 240 cavalli espressi dal piccolo motore quattro cilindri sovralimentato da 1750 centimetri cubi (completamente in alluminio e a iniezione diretta con intercooler e doppio variatore di fase continuo) sembrano molti di più. I dati prestazionali lo confermano, restituendo cifre degne di modelli con dotazioni energetiche ben superiori.

Una belva stradale

Ecco alcuni numeri: accelerazione da 0 a 100 km/h in 4.5 secondi, velocità massima nell’ordine dei 255 km/h. Per gli altri modelli di quest’ordine di cubatura, non c’è nulla da fare al suo cospetto. L’Alfa Romeo 4C mette a frutto le esperienze maturate con la 8C Competizione, ma pur condividendo la trazione posteriore, ha il motore disposto alle spalle del motore, contrariamente all’altra.

A lei va il merito di aver riacceso i sogni degli appassionati del marchio lombardo e di averlo riportato negli Stati Uniti. L’energia propulsiva viene scaricata a terra col supporto di un cambio automatico a doppia frizione Alfa TCT, che asseconda al meglio le dinamiche stradali, regalando dei passaggi di marcia molto rapidi.

Questa vettura, il cui rapporto peso/potenza è inferiore ai 4 chilogrammi per cavallo, elargisce grandi emozioni di guida, ma anche un livello prestazionale di alto rilievo. Il merito del risultato è in parte ascrivibile alle partnership importanti del suo progetto.

Nel raffinato telaio c’è la firma di Dallara, mentre il ciclo produttivo ha preso forma negli stabilimenti Maserati. Dare gioie al volante è una sua caratteristica. Le cose andrebbero ancora meglio se il sound del motore fosse più raffinato. Per carità: chi ama i decibel non ha motivo di lamentarsi, ma le melodie meccaniche sono un’altra cosa.