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Ferrari e furgoni Fiat da salvare: la proposta dell’Italia all’Ue

Nella proposta avanzata dall’Italia all’Ue nelle scorse ore c’è anche la volontà di preservare l’egemonia di Ferrari e dei furgoni Fiat.

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Italia, Portogallo, Romania, Bulgaria e Slovacchia hanno presentato ieri, venerdì 24 giugno 2022, un documento in cui si chiede di slittare dal 2035 al 2040 l’eliminazione dei motori a combustione e di ridurre le emissioni di anidride carbonica del 90 per cento (anziché del 100 per cento come stabilito dalle autorità comunitaria) nel 2035. Lo stop alla vendita dei veicoli a benzina e diesel è stato decretato per il 2035 dalla proposta della Commissione che ha ricevuto il “sì” del Parlamento europeo e della maggior parte dei governi nazionali. Fin qui pure l’Italia non si era particolarmente esposta contro la decisione. Certo, i rappresentanti del Governo non avevano fatto mancare parole di dissenso riguardo al pronunciamento. Ma non aveva ancora stabilito di prendere in mano la situazione. Adesso, invece, si infila l’elmetto in testa, pronta a combattere, anche in nome di Fiat e Ferrari.

Ferrari e Fiat, egemonia a rischio

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Il documento riportato da Europa Today chiede un periodo di transizione ecologica adeguato e su misura. Questo per evitare inutili e sproporzionati costi sia per la filiera dell’automotive sia per gli stessi consumatori. Di conseguenza, ha raccomandato un rinvio al 2040 come data di abbandono dei mezzi a benzina o gasolio. Eppure, l’obiettivo perseguito dall’Italia è una differenziazione tra furgoni e auto private per passeggeri, affinché i veicoli commerciali leggeri spinti da propulsore termico rimangano in commercio fino al 2040. Una norma già battezzata “salva Stellantis”, sicché nel settore la multinazionale detiene un market share del 21 per cento a livello continentale.

Ferrari

Inoltre, l’iniziativa mira a ottenere deroghe sulle Case d’élite, che realizzano pochi esemplari appartenenti al lusso. Applicare le normative Ue sull’abbattimento della CO2 pure ai marchi di alta fascia, si legge nel documento siglato dall’Italia e riportato da Europa Today, avrebbe un riflesso negativo sull’occupazione e il potenziale innovativo delle piccole realtà.

Di conseguenza, si giudica imprescindibile una proroga del sistema ideato per tutelare i brand che rappresentano rispettivamente lo 0,3 per cento delle immatricolazioni di furgoni nuovi dell’Ue e dello 0,2 per cento delle immatricolazioni di auto nuove dell’Ue. Una deroga “salva-Motor Valley” già accolta in termini positivi dal Parlamento europeo, che permetterebbe alle eccellenze della penisola italica di continuare a recitare un ruolo da protagoniste.

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