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Le 5 Alfa Romeo dei Carabinieri più amate di sempre

Suscitano grande passione le auto della casa milanese finite nelle flotte dell’Arma.

Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio

Quello tra Alfa Romeo e Carabinieri è stato un rapporto sempre molto intimo. Le auto del “biscione” hanno accompagnato la vita della Benemerita, scrivendo pagine importanti di storia dell’Arma. Nel corso degli anni, la flotta dell’amato corpo si è giovata di tanti modelli della casa milanese. A ciascuno di essi si potrebbero accostare degli episodi o dei momenti importanti. Qui abbiamo ristretto il cerchio, concentrandoci sulle Alfa Romeo in divisa che, a nostro avviso, sono entrate maggiormente nel cuore della gente e nell’immaginario collettivo. Se lo gradite, seguiteci alla loro scoperta.

Alfa Romeo Giulia

Questa è l’auto dei Carabinieri più famosa di tutti i tempi, il “biscione” per antonomasia fra quelli in divisa. Anche il mondo del cinema ha concorso a rendere iconica la sua relazione con l’Arma, celebrandola con arte creativa. Tanti inseguimenti si sono svolti con la vecchia Alfa Romeo Giulia, prodotta dal 1962 al 1977. Sin da subito mise i lampeggianti. La versione simbolo della specie era la Super, con 98 cavalli di potenza massima. In questa veste poteva raggiungere una punta velocistica di 175 km/h. Due le serie in cui sbocciò la vettura, per tenerla al passo coi tempi.

A renderla appetibile per le forze dell’ordine ci pensavano le performance e le doti dinamiche, di grande valore. Bisogna dire che a volte quest’auto veniva scelta anche dai malviventi, per gli stessi identici motivi. Cuore pulsante del modello era un motore a quattro cilindri, con cilindrata da 1290 a 1570 centimetri cubi. L’energia veniva scaricata a terra con l’ausilio di un cambio manuale a 5 rapporti. Fra i punti di forza del modello, le sospensioni anteriori a quadrilateri sovrapposti. Sul piano prestazionale era una spanna sono le rivali. Buona la sua veste aerodinamica, con un CX di 0.34, ottenuto grazie all’attento studio in galleria del vento. Il suo slogan parlava chiaro: “Giulia, l’auto disegnata dal vento”.

Alfa Romeo Alfetta

Questa vettura prese forma dal 1972 al 1984. La versione più frequente nella flotta dei Carabinieri era quella spinta dal motore a benzina da 2 litri di cilindrata, con 130 cavalli al servizio degli uomini in divisa e della loro azione. Alcune esemplari della Benemerita erano blindati. Non dobbiamo dimenticare che quello era il periodo delle Brigate Rosse. L’Alfa Romeo Alfetta divenne una delle auto simbolo dell’Arma. Nel suo parco auto anche modelli da 1.6 e 1.8 litri. Diversi “biscioni” di questa famiglia non avevano la livrea identificativa, per svolgere la loro missione in borghese. Pure nel cinema il modello ha trovato spazio, cementando il rapporto coi Carabinieri, almeno nell’immaginario collettivo.

Questa berlina sportiva di classe medio-alta si offre allo sguardo con linee molto tese. L’insieme esprime vigore. Sul fronte propulsivo, la scelta cadde inizialmente su un quattro cilindri in linea da 1.779 centimetri cubi di cilindrata, che erogava una potenza massima di 122 cavalli a 5500 giri al minuto. Poi giunsero le altre versioni. Il cambio a 5 marce era posto dietro, in blocco col differenziale, secondo lo schema transaxle, per una migliore distribuzione dei pesi. Una novità che faceva il paio con le sospensioni posteriori a ponte De Dion, introdotte per la prima volta nel listino commerciale della casa milanese. Il comportamento dinamico era degno dello spirito del “biscione” e delle aspettative dei Carabinieri.

Alfa Romeo 75

Anche questa è un’auto dei Carabinieri che si è ritagliata il suo spazio nella memoria collettiva. Prodotta dal 1985 al 1993, per lungo tempo ha indossato l’abito di ultima opera a trazione posteriore della casa milanese. Gli appassionati del “biscione” dovettero attendere fino al debutto della 4C, avvenuto nel 2013, per ritrovare il piacere di scaricare l’energia sulle ruote dietro, fatte salve le serie limitate SZ, RZ e 8C Competizione, che erano già rientrate nel giusto binario tecnico e filosofico. Erede della Giulietta, l’Alfa Romeo 75 aveva in comune tante componenti con la progenitrice, per un fatto di economie di scala.

La svolta maggiore era nello stile, sostanzialmente diverso. Grande la personalità del modello, la cui carrozzeria piacque a molta gente, anche in virtù del suo look sportiveggiante. Ricca la gamma delle motorizzazioni, per soddisfare i diversi gusti. Le versione più prestigiosa era l’Evoluzione del 1986, nata in soli 500 esemplari, per l’omologazione nella categoria Turismo. Questa era spinta da motore a quattro cilindri da 1762 centimetri cubi, con 155 cavalli all’attivo. La più potente e sonora era la 3.0 V6 Quadrifoglio Verde, coi suoi 192 cavalli di razza. I maggiori apprezzamenti furono, invece, per la 2.0i Twin Spark, in grado di erogare 148 cavalli. Quest’ultima fu una delle versioni dell’Alfa Romeo 75 finite nella flotta dell’Arma. La cifra numerica presente nella sigla del modello fa riferimento all’anniversario anagrafico della casa milanese.

Alfa Romeo 159

Anche questa bella creatura si è ritagliata uno spazio fra le Alfa Romeo dei Carabinieri più iconiche dell’era moderna. L’Alfa Romeo 159 è stata prodotta dal 2005 al 2011. Si tratta di una berlina cui è toccato il compito di prendere il posto della 156 nel listino della casa milanese. Il suo stile, decisamente riuscito e ancora oggi attuale, porta la firma di Giorgetto Giugiaro. Buona la sua tempra dinamica. Del resto, non poteva deludere su questo fronte, portando il nome di una monoposto che nel 1951 si impose nel campionato del mondo di F1, con Juan Manuel Fangio al volante.

Per la flotta dell’Arma sono state scelte le versioni della 159 equipaggiate con il motore 2.4 JTDM 20v da 200 cavalli. Stiamo parlando di un potente turbodiesel Multijet, abbinato ad un cambio meccanico con sei marce, che offre prestazioni ai vertici della categoria. Gli esemplari in divisa sono stati allestiti direttamente in fabbrica, a Pomigliano d’Arco, per garantire la compatibilità di ogni trasformazione con le caratteristiche generali del modello. L’ottimo allestimento di base è stato integrato con le numerose dotazioni specifiche richieste dalla Benemerita. Parzialmente blindate e con vetri antisfondamento, queste Alfa Romeo 159 hanno anche un abitacolo molto diverso da quello delle vetture di serie. I sedili posteriori sono completamente isolati da quelli anteriori, con una paratia in policarbonato ed acciaio.

Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio

Ecco l’auto del “biscione” più prestazionale che gli uomini dell’Arma abbiano mai avuto. Stiamo parlando del fiore all’occhiello della flotta della Benemerita. Le linee aggressive e sportive del modello disegnano una carrozzeria di grande piacevolezza. Sotto il cofano anteriore trova posto un cuore speciale, che si giova delle tecnologie e delle competenze degli uomini Ferrari. Si tratta di un V6 biturbo da 2.9 litri di cilindrata, plasmato in alluminio, che sviluppa una potenza massima di 510 cavalli. Sono purosangue di razza, in grado di conferire una spinta mozzafiato ai 1580 chilogrammi di peso. Molto alto il picco di coppia, pari a 600 Nm.

Le prestazioni sono al vertice della sua categoria, con un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 3.9 secondi e una velocità massima nell’ordine dei 307 km/h. Tanta energia può essere gestita con un cambio manuale a 6 rapporti oppure con un cambio automatico ad 8 rapporti che, in modalità Race, passa da un rapporto all’altro in soli 150 millisecondi. Superfluo dire che il sound di questa berlina racing è da pelle d’oca. Non meno esaltante è il piacere di guida offerto a chi sta al volante, grazie alla precisione chirurgica dell’Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio. Due gli esemplari del modello vestiti con la divisa dei Carabinieri. Sono al servizio di interventi particolari, come il trasporto di organi e sangue, oppure di importanti cerimonie istituzionali.

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