Pessime notizie sul fronte energia. La politica UE non ha saputo prevenire la scossa della transizione energetica, e adesso i prezzi di benzina, gas ed elettricità va alle stelle. Mentre i politici europei brancolano nel buio, ecco la tensione Russia-Ucraina. Risultato, spiega Staffetta Quotidiana: la settimana scorsa, i flussi di gas russo in ingresso in Italia a Tarvisio (in Friuli-Venezia Giulia, è il Comune più orientale e più esteso in zona Udine) sono scesi ai minimi storici per questa stagione. Perché c’è una nuova frenata delle esportazioni russe lungo la rotta ucraina da cui passa gran parte delle nostre forniture.
Tensione Russia-Ucraina: l’UE dice di stare tranquilli
Intanto, i massimi rappresentanti dell’Unione Europea dicono che non c’è da preoccuparsi, che si troveranno alternative al gas russo. L’auspicio è che la politica non venga di nuovo sorpresa da altri rincari.
Attenzione: SQ fa notare che i volumi in ingresso dalla Russia in Ucraina ai punti di Sokhranivka e Sudzha sono scesi sotto i 50 milioni di metri cubi. Quelli in uscita verso la Slovacchia a Velke Kapusany, principale transito della rotta ucraina verso l’Europa, sono intorno ai 25 milioni di metri cubi e gli effetti della contrazione dei flussi dalla Russia si sono visti anche all’hub di Baumgarten tra Slovacchia e Austria.
Insomma, lecito il timore per gli italiani, per i privati, per le aziende e per gli automobilisti di ulteriori aumenti. Che potrebbero picchiare duro su tutto, anche su altre fonti energetiche. Adesso, il prezzo mostruoso è di 80 €/MWh. La riduzione dei flussi a Tarvisio è stata finora compensata con altre fonti, senza necessità di aumentare in modo evidente i prelievi dagli stoccaggi, grazie a una fase di domanda giornaliera modesta, scesa sotto i 300 milioni per le temperature miti, spiega SQ.
Come si sopperisce al calo di gas
Stabile a volumi sostenuti (65 milioni di metri cubi) l’import dall’Algeria via tubo. Ed è tornato dopo qualche giorno di stop quello dalla Libia. Ha ripreso a immettere gas in rete anche il rigassificatore di Panigaglia (La Spezia) e anche quello offshore Olt di Livorno nei giorni scorsi ha lavorato a ritmo sostenuto.