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Prezzo benzina ancora più su: è un incubo

Salgono ancora i prezzi dei carburanti con la benzina in modalità servito che in alcuni impianti tocca anche 2,063 euro al litro

benzina

Secondo l’elaborazione di Quotidiano Energia sui dati comunicati dai gestori all’Osservaprezzi carburanti del Mise, il prezzo medio nazionale praticato della benzina in modalità self sale a 1,841 euro al litro (ieri 1,837), con i diversi marchi compresi tra 1,828 e 1,862 euro/litro (no logo 1,820). Salgono ancora i prezzi dei carburanti con la benzina in modalità servito che in alcuni impianti tocca anche 2,063 euro al litro.

Il prezzo medio del diesel self cresce a 1,716 euro al litro (ieri 1,712) con le compagnie posizionate tra 1,707 e 1,728 euro al /litro (no logo 1,702).

Per la benzina il prezzo medio praticato va a 1,973 euro al litro (ieri 1,972) con gli impianti colorati che mostrano prezzi medi praticati tra 1,909 e 2,063 euro al litro (no logo 1,869). La media del diesel servito è a 1,852 euro al litro (ieri 1,851) con i punti vendita delle compagnie con prezzi medi praticati compresi tra 1,787 e 1,926 euro al litro (no logo 1,752).

Benzina in alto, idem il gas

I prezzi praticati del Gpl vanno da 0,819 a 0,833 euro al litro (no logo 0,813). Infine, il prezzo medio del metano auto si posiziona tra 1,782 e 1,844 (no logo 1,734), con il valore massimo in calo.

Chiudiamo il cerchio: sale anche il prezzo dell’elettricità. Quindi, guai per chi ha un’auto a benzina, diesel, a gas, elettrica.

Consumatori infuriati per il caro-energia

Codacons, Assoutenti e Unione Nazionale Consumatori chiedono perciò al governo di intervenire velocemente per fermare la corsa dei prezzi.

Oggi la benzina costa il 22,4% in più rispetto ad un anno fa, mentre per il gasolio si spende il 24,4% in più – denuncia il presidente del Codacons Carlo Rienzi –. Per le tasche dei consumatori si tratta di un rincaro da +16,75 euro a pieno, che determina una stangata annua da quasi +402 euro a famiglia solo per i maggiori costi di rifornimento.

Rincari che stanno avendo effetti diretti sui prezzi al dettaglio. Rappresentano un’emergenza paragonabile a quella delle bollette: per tale motivo chiediamo oggi al Governo di intervenire con urgenza, varando un decreto ad hoc per contrastare la crescita senza sosta dei listini di benzina e gasolio, sostiene il Codacons.

Assoutenti fa notare che i listini dei carburanti segnano in questi giorni i livelli più alti degli ultimi 10 anni, e alla pompa i prezzi di benzina e gasolio tornano ai record registrati nel 2012, quando la verde era venduta sopra quota 1,830 euro al litro.

I nuovi record dei carburanti stanno producendo rincari a cascata sui prezzi al dettaglio di una moltitudine di prodotti e pesano come un macigno sulle tasche degli italiani – afferma il presidente Furio Truzzi -. Il combinato bollette/benzina avrà effetti enormi sul potere d’acquisto dei cittadini, e rischia di determinare nel 2022 una forte contrazione dei consumi da parte delle famiglie.

Ma in sostanza cosa fare? Uno: sterilizzazione dell’IVA. Due: riduzione del peso delle accise.

Ovviamente, aggiungiamo, col caro-benzina, lo Stato ci guadagna. Se IVA e accise scendono, lo Stato ci guadagna di meno. La politica (coi suoi costi astronomici a livello centrale e locale) lo sa bene.

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