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Stop alle auto termiche nel 2035: piccola retromarcia?

L’Unione Europea lancia un segnale di apertura sul delicato passaggio  dalle auto termiche alle elettriche: lancia una consultazione

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La Commissione Europea intende mettere al bando le auto termiche nel 2035. Ma ora l’Unione Europea lancia un segnale di apertura sul delicato passaggio  dalle auto termiche alle elettriche: lancia una consultazione aperta fino al 31 marzo 2022. Che sia una piccola retromarcia dopo che gli amministratori delegati dei Gruppi auto si sono detti perplessi?

I Governi e gli investitori vogliono che le case automobilistiche accelerino la transizione ai veicoli elettrici, ma i costi sono “oltre i limiti” di ciò che l’industria automobilistica può sostenere, ha detto Carlos Tavares, numero uno Stellantis.

Sentiamo il commissario Thierry Breton, responsabile per il mercato interno: la mobilità e i trasporti sono essenziali per i cittadini europei, l’economia e il mondo del lavoro. Ma questo ecosistema è anche soggetto a trasformazioni significative. Quindi, è stato aperto un dialogo con tutti i soggetti interessati. Per lavorare insieme e proporre un percorso. Obiettivo: rendere l’automotive e i settori marittimo e ferroviario più green. Sostenendoli nell’abbracciare la digitalizzazione e nel rafforzare la resilienza delle loro catene del valore, chiosa.

Stop alle auto termiche nel 2035: occhio ai posti di lavoro

Di recente, poi, la Clepa, che rappresenta i fornitori europei, ha lanciato l’allarme occupazione: almeno 100.000 posti di lavoro in meno. La metà riguarda la produzione di componenti. Come si arriva a questi numeri? Si prendono i tagli delle Case. E delle grandi aziende di componenti.

Vediamo solo l’indotto automotive europeo: impiega 1,7 milioni di persone in senso stretto. Ma sono 5 milioni in un computo esteso. Più 1,2 milioni di lavoratori alle dipendenze delle Case. Totale boom: 6,2 milioni.

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Limitatamente all’Italia, il nostro Paese rischia di perdere, al 2040, circa 73.000 posti di lavoro, di cui 67.000 già nel periodo 2025-2030. Perdite che le nuove professionalità legate all’elettrificazione dei veicoli non basteranno a compensare (fonte Anfia).

A nome di tutte le imprese della filiera, degli imprenditori italiani e dei lavoratori del settore automotive, l’Anfia auspica un chiarimento. Chiede al Governo di fare quello che i Governi degli altri Paesi hanno già fatto: dare certezze alla filiera e definire al più presto la road map italiana per la transizione produttiva e della mobilità sostenibile.

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