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Sergio Ramos innamorato della sua vecchia 600

I calciatori, in genere, vanno in giro su auto costosissime, ma qualcuno fa eccezione alla regola.

600 Ramos
Screen shot da video YouTube di RMadridHome

Nel garage di Sergio Ramos, un ruolo importante spetta ad una vecchia 600, entrata nel suo cuore. A farle compagnia ci pensano alcune auto sportive molto prestazionali, ma il calciatore spagnolo è innamorato della piccola di famiglia. Quest’auto storica gli venne regalata dal fratello nel 2018, in occasione del suo 32° compleanno.

Il difensore del Paris Saint-Germain e della nazionale spagnola, considerato uno dei migliori difensori di sempre, ha provveduto a farla restaurare a regola d’arte, ma si è concesso qualche licenza, per personalizzarla. Gli interventi si sono limitati a minimi particolari, a lui dedicati.

Non è raro vederlo in giro con la storica utilitaria che, a volte, lo accompagna negli allenamenti, parcheggiata in mezzo alle supercar dei colleghi. Pare che Sergio Ramos abbia dei gusti retrò. L’esemplare del calciatore spagnolo è in realtà firmato SEAT, ma è in tutto e per tutto identico a quello di casa Fiat. Del resto veniva costruito su licenza della casa torinese, senza alcuna modifica oltre il logo.

La storia della Fiat 600

Ricordiamo che la Fiat 600 è stata prodotta dal 1955 al 1969. Il compito di progettarla fu affidato al geniale progettista Dante Giacosa, che seppe ottimizzare risorse e contenuti, dando vita a un’icona del boom economico italiano. La piccola utilitaria garantiva spazi discreti ai 4 passeggeri, specie in relazione alle dimensioni esterne. Il compito della spinta gravava su un piccolo motore a quattro cilindri in linea, da 633 centimetri cubi di cilindrata, che erogava una potenza massima di 21.5 cavalli a 4600 giri al minuto.

La modesta dotazione energetica era in grado di spingere l’auto fino a una velocità massima di 95 km/h. Una cifra sufficiente per i bisogni della specifica clientela, molto attenta al risparmio, sia nel prezzo d’acquisto che sui costi di gestione. I numeri di mercato raccolti negli anni testimoniano il calore dell’accoglienza nei suoi confronti. La Fiat 600, infatti, ebbe un successo strepitoso, ripagando il management e i progettisti degli sforzi profusi.

Un’auto per tutte le stagioni

A favore del modello giocavano la funzionalità, la gradevolezza stilistica e il buon rapporto qualità prezzo. Piacevole il suo comportamento stradale, che la rendeva una compagna d’avventura sicura e affidabile, entro certi limiti. Al suo motore si sono ispirati i cuori di tanti modelli successivi. Un vero gioiello; un fiore all’occhiello dell’eccellenza ingegneristica degli uomini di Mirafiori. Nella seconda serie della Fiat 600, prodotta da marzo 1957 a febbraio 1959, la potenza massima crebbe a 22 cavalli a 4600 giri al minuto, grazie al carburatore Weber 22 IM.

Altre modifiche spinsero il valore energetico a quota 24.5 cavalli a 4900 giri al minuto nella terza serie, proposta da marzo 1959 a settembre 1960. Qui la velocità massima toccava quota 100 km/h. Nella 600D prima serie (settembre 1960-aprile 1964), la cilindrata del motore crebbe a 767 centimetri cubi, con riflessi positivi sulla potenza, passata a 29 cavalli a 4800 giri al minuto, e sulla punta velocistica, ora pari a 110 km/h. Nessuna modifica meccanica si segnala per la seconda e la terza serie di questa versione, che accompagnarono verso la fine il ciclo produttivo del modello.

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