Nel garage di Sergio Ramos, un ruolo importante spetta ad una vecchia 600, entrata nel suo cuore. A farle compagnia ci pensano alcune auto sportive molto prestazionali, ma il calciatore spagnolo è innamorato della piccola di famiglia. Quest’auto storica gli venne regalata dal fratello nel 2018, in occasione del suo 32° compleanno.
Il difensore del Paris Saint-Germain e della nazionale spagnola, considerato uno dei migliori difensori di sempre, ha provveduto a farla restaurare a regola d’arte, ma si è concesso qualche licenza, per personalizzarla. Gli interventi si sono limitati a minimi particolari, a lui dedicati.
Non è raro vederlo in giro con la storica utilitaria che, a volte, lo accompagna negli allenamenti, parcheggiata in mezzo alle supercar dei colleghi. Pare che Sergio Ramos abbia dei gusti retrò. L’esemplare del calciatore spagnolo è in realtà firmato SEAT, ma è in tutto e per tutto identico a quello di casa Fiat. Del resto veniva costruito su licenza della casa torinese, senza alcuna modifica oltre il logo.
La storia della Fiat 600
Ricordiamo che la Fiat 600 è stata prodotta dal 1955 al 1969. Il compito di progettarla fu affidato al geniale progettista Dante Giacosa, che seppe ottimizzare risorse e contenuti, dando vita a un’icona del boom economico italiano. La piccola utilitaria garantiva spazi discreti ai 4 passeggeri, specie in relazione alle dimensioni esterne. Il compito della spinta gravava su un piccolo motore a quattro cilindri in linea, da 633 centimetri cubi di cilindrata, che erogava una potenza massima di 21.5 cavalli a 4600 giri al minuto.
La modesta dotazione energetica era in grado di spingere l’auto fino a una velocità massima di 95 km/h. Una cifra sufficiente per i bisogni della specifica clientela, molto attenta al risparmio, sia nel prezzo d’acquisto che sui costi di gestione. I numeri di mercato raccolti negli anni testimoniano il calore dell’accoglienza nei suoi confronti. La Fiat 600, infatti, ebbe un successo strepitoso, ripagando il management e i progettisti degli sforzi profusi.
Un’auto per tutte le stagioni
A favore del modello giocavano la funzionalità, la gradevolezza stilistica e il buon rapporto qualità prezzo. Piacevole il suo comportamento stradale, che la rendeva una compagna d’avventura sicura e affidabile, entro certi limiti. Al suo motore si sono ispirati i cuori di tanti modelli successivi. Un vero gioiello; un fiore all’occhiello dell’eccellenza ingegneristica degli uomini di Mirafiori. Nella seconda serie della Fiat 600, prodotta da marzo 1957 a febbraio 1959, la potenza massima crebbe a 22 cavalli a 4600 giri al minuto, grazie al carburatore Weber 22 IM.
Altre modifiche spinsero il valore energetico a quota 24.5 cavalli a 4900 giri al minuto nella terza serie, proposta da marzo 1959 a settembre 1960. Qui la velocità massima toccava quota 100 km/h. Nella 600D prima serie (settembre 1960-aprile 1964), la cilindrata del motore crebbe a 767 centimetri cubi, con riflessi positivi sulla potenza, passata a 29 cavalli a 4800 giri al minuto, e sulla punta velocistica, ora pari a 110 km/h. Nessuna modifica meccanica si segnala per la seconda e la terza serie di questa versione, che accompagnarono verso la fine il ciclo produttivo del modello.