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Ferrari: Elkann e il no a Jean Todt e Valentino Rossi

John Elkann, presidente della Ferrari, avrebbe deciso sulle risposte negative pervenute all’indirizzo di Jean Todt e Valentino Rossi

John Elkann Jean Todt

Sembra ufficialmente diradarsi la possibilità che Jean Todt possa rientrare in Ferrari nella posizione di superconsulente. Sulla effettiva mancanza del nome di Jean Todt fra quelli previsti dal CEO Benedetto Vigna, che pochi giorni fa ha rivisto la struttura organizzativa del Cavallino Rampante, non c’erano dubbi.

Emergono però indiscrezioni, fornite dall’informatissimo Giorgio Terruzzi sul Corriere della Sera, sull’effettivo ragionamento alla base della questione. Sembrerebbe infatti che il notevole ingombro (in termini di immagine e personalità) di Jean Todt sia stata al centro dell’esclusione da un ritorno in Ferrari, alla base di un apporto negativo fornito direttamente dal presidente del costruttore di Maranello John Elkann.

Il no di John Elkann è però doppio visto che c’è un altro passaggio molto importante che non si è concretizzato in questi giorni. Parliamo di Valentino Rossi. Ecco come sarebbero andate le cose.

Le questioni, secondo Ferrari, legate al no nei confronti di Jean Todt

Pare che le risposte assolutamente negative prodotte da John Elkann siano giunte all’indomani di una fitta serie di riflessioni. La complessità dei personaggi ha fatto propendere il presidente della Ferrari (ma anche di Stellantis) sulla generazione di intervento negativo in entrambi i casi. Viene quindi esclusa ogni possibilità di applicare un modello “alla Lauda” anche al Cavallino Rampante, con Jean Todt che avrebbe riferito direttamente ad Elkann passando anche da Mattia Binotto che mantiene la posizione di team principal della Scuderia nella nuova gestione societariaFerrari annuncia una nuova struttura organizzativa ragionata da Vigna.

John Elkann Jean Todt
John Elkann con Jean Todt

Secondo quanto espresso proprio da Terruzzi sul Corriere della Sera, probabilmente il presidente della Ferrari ha preferito mettere da parte l’eventualità in accordo con le forti interferenze che la personalità di Jean Todt (uscente presidente FIA e con un glorioso passato proprio in Ferrari) si porta dietro. Probabilmente la sua figura non avrebbe collimato con le nuove intenzioni di una Ferrari risoluta e volenterosa di applicare un cambio di passo concreto in Formula 1, a partire da quest’anno, per poi approdare nella massima categoria del WEC in forma ufficiale a partire dal prossimo.

Non è chiaro quindi se potrà esserci una seconda possibilità, ma al momento la figura di Jean Todt sembra essere stata messa definitivamente nel cassetto.

Nessuna possibilità per Valentino Rossi

Diversa, ma simile, appare la condizione che ha previsto un no secco anche nei confronti di Valentino Rossi. Il campione di Tavullia, dopo il ritiro dalla MotoGP, aveva pensato ad un futuro in Rosso per proseguire le attività in pista con due ruote in più di quelle solitamente a sua disposizione.

La volontà di Valentino Rossi era quella di mettersi a disposizione di un programma pseudo ufficiale (perlomeno nel prossimo futuro) a marchio Ferrari. Valentino aveva infatti rifiutato valide proposte provenienti da Audi e da BMW, in modo da concretizzare un set di speranze che lo volevano vicino al Cavallino Rampante. Così non è stato, in virtù dell’assenza del “feeling desiderato”, come riporta Giorgio Terruzzi, con Antonello Coletta che in Ferrari gestisce i programmi GT. Una possibilità offerta al “Dottore” dal Team WRT che è il riferimento ufficiale di Audi nelle competizioni GT.

Valentino Rossi
Valentino Rossi

Ora, in una Formula 1 sempre più legata alla forza politica dei team, l’estromissione dai programmi ufficiali di Jean Todt potrebbe significare tanto da questo punto di vista. La figura di Todt avrebbe potuto giocare un ruolo non indifferente in tal senso, una questione evidentemente scartata da John Elkann che probabilmente sa il fatto suo in relazione alle effettive possibilità di un progetto che potrebbe garantire ottimi riscontri. Il resto, d’altronde, lo dirà la pista. Come sempre.

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