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Ferrari: i tuning più folli di Koenig Specials

Mettere le mani su una “rossa” è sacrilego, ma c’è chi non si preoccupa della cosa.

tuning ferrari koening

Non le si può chiamare più Ferrari, sia perché Enzo Ferrari era repulsivo nei confronti di queste elaborazioni, sia perché sono delle opere eretiche, lontane dallo spirito di partenza delle auto di Maranello che hanno fatto da donatrici di organi. Le Koening Specials su base Ferrari sono difficili da catalogare, ma qualcuno le apprezzava. Il mondo è fatto così.

Oggi ci occupiamo di 3 fra i tuning più folli del noto preparatore tedesco, che hanno preso forma negli anni ottanta. Poi ne sono giunti altri, ancora più eretici, sulle auto del “cavallino rampante”, ma già si era meglio preparati verso simili blasfemie. I modelli sottoposti a trattamento sono stati tanti. Nemmeno la mitica F50 l’ha fatta franca, ma in quel caso gli interventi sono stati nascosti sotto una carrozzeria quasi standard.

Questo non basta come redenzione per il “peccato” commesso, anche perché si è messo mano ad uno dei motori migliori realizzati dalla casa del “cavallino rampante”. Oggi ci occupiamo dei tuning degli anni ottanta, che sono stati i più esuberanti, con modifiche forti su estetica e meccanica di modelli speciali come le Ferrari 308 GTB, 512 BB e Testarossa.

Il tuning di Koening sulla Ferrari 308 GTB

La sinuosa vettura ad 8 cilindri della casa di Maranello è stata oggetto delle attenzioni di Koening Specials. Lei ne avrebbe fatto volentieri a meno, ma in giro per il mondo ci sono clienti dai gusti esotici, che non si accontentano delle auto più belle: loro vogliono qualcosa di diverso, anche se questa inclinazione si traduce in qualcosa di meno nobile del modello di partenza.

Nel caso della 308 GTB, Willy Koening e i suoi uomini sono intervenuti sulla carrozzeria, con appendici che ne hanno sporcato la classe espressiva. Su questa elaborazione, la purezza dialettica dell’auto di partenza va a farsi benedire, ma c’è chi ama le cose palestrate. Il motore, coerentemente, non poteva restare quello standard. Quindi ecco l’innesto di un turbo singolo, che ha portato la potenza massima a quota 400 cavalli, contro i 240 del modello made in Maranello.

Il tuning di Koening sulla Ferrari 512 BB

Anche la Berlinetta Boxer è stata sottoposta a profonde modifiche dal noto tuner bavarese. La vettura di partenza, nella configurazione standard, godeva della spinta di un motore a 12 cilindri da 4.9 litri che, nella versione a iniezione, come quella trattata, erogava una potenza massima di 340 cavalli. Per questa vettura, Koenig Specials sviluppò 3 livelli di preparazione: due aspirati ed uno sovralimentato.

Quest’ultimo portava la potenza massima a quota 660 cavalli: quasi il doppio del modello di Maranello. Nella versione più spinta, anche l’estetica virava in modo deciso verso il tema della muscolosità, con interventi ben lontani dal fascino sinuoso della 512 BB. Il widebody di Koening era ascrivibile alla matita del designer tedesco Vittorio Strosek. Uno degli elementi caratteristici era il vistoso alettone posteriore.

Il tuning di Koening sulla Ferrari Testarossa

Il nome della versione più estrema di questa linea di modelli modificati è Koenig Competition Evolution II. Qui la potenza toccava quota 1000 cavalli e la carrozzeria perdeva tutte le note di raffinata eleganza del modello messo in listino dagli uomini del “cavallino rampante”. Con una vigorosa sovralimentazione, il motore a 12 cilindri da 4.9 litri si spingeva ben oltre i 390 cavalli della configurazione standard.

Il marchio bavarese fondato nel 1965 da Willy Koenig non ha badato a limiti su questa vettura, portandosi oltre i confini dell’immaginazione. In totale furono dodici gli esemplari realizzati. Mostruose le prestazioni, con un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 3.5 secondi e da 0 a 200 km/h in 9.5 secondi. La velocità massima toccava quota 370 km/h. Sul mercato non c’era nulla di paragonabile. Facile intuire come la gestione di cifre del genere, senza controlli elettronici, fosse un esercizio per pochi eletti.

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