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Jean-Philippe Imparato: ostinazione e amore per il Biscione

Jean-Philippe Imparato parla e lo fa con convinzione di causa: il suo modo di fare pare infatti essere partecipe di un patto con la passione

Jean-Philippe Imparato
Jean-Philippe Imparato, foto Twitter

Ok, bisogna pur passare dalle parole ai fatti, ma Jean-Philippe Imparato con le parole ci sa fare e sa come indirizzare il suo savoir-fair (per forza di cose il francesismo è voluto) dritto nel cuore di ogni Alfista. Una condizione che lui pare conoscere piuttosto bene, visto che già qualche mese fa senza timore alcuno lo avevamo definito un “Alfista vero e sincero”.

Jean-Philippe Imparato, nell’attesa delle definizioni sancite dal primo piano industriale di Stellantis che introdurrà tappe e modelli anche per ciò che riguarda Alfa Romeo, parla e lo fa con convinzione di causa. Il suo modo di fare pare infatti essere partecipe di un patto stretto con la passione, una modalità valida non poco quando si parla di Alfa Romeo. Una caratteristica che nel passato recente del Biscione è mancata, e non poco.

Nell’attesa della concretezza dei fatti, che sembra essere effettivamente nelle corde del buon Jean-Philippe, sentirlo parlare fa un po’ l’effetto del padre che accudisce e discute del suo figlio migliore. C’è emozione negli occhi di Jean-Philippe Imparato ogni volta che discute di Alfa Romeo. Come all’interno di un breve video diffuso sui social internazionali del Biscione all’interno del quale ha preferito parlare in italiano, in virtù di una desinenza territoriale che sin dal suo approdo in casa Alfa Romeo ha fissato in cima alla scala dei valori:

“Alfa Romeo è l’Italia”

aveva detto di recente a Moto.pl.

Fa quindi piuttosto bene sentire ammettere allo stesso Jean-Philippe che “Alfa Romeo per me è un sogno, non è un ruolo. È un sogno”, una configurazione che ragiona quindi sul sentimento: una specie di dichiarazione d’amore.

L’ostinazione per crescere, secondo Jean-Philippe Imparato

Un’altra delle costanti all’interno delle dichiarazioni che fino ad oggi Jean-Philippe Imparato ha messo sul tavolo quando discute di Alfa Romeo è destinata alla crescita. La volontà numero uno nel piano di rilancio del Biscione è quella di far crescere il marchio su tutti i mercati oggi a disposizione. Un discorso sulla crescita che si abbina anche alla protezione di un patrimonio: quello che pochi altri costruttori si ritrovano alle loro spalle e che Alfa Romeo ha a disposizione nel suo passato che è gloria e sentimento.

La crescita e il rilancio hanno necessità di ragionare sul passato, sulla storia quindi, per ragionare su un futuro capace di viaggiare su valori più concreti di quelli espressi nell’ultimo periodo. Quella di Jean-Philippe Imparato in Alfa Romeo è una specie di missione che va portata a termine senza mezzi termini:

“Non sono venuto in Alfa Romeo per perdere. Ci rimarrò finché non vedrò possibilità di successo. Sono sicuro che con la squadra che ho in Alfa Romeo ce la potrò fare. In un 2021 molto difficile, abbiamo riportato l’azienda alla redditività. Non ho dubbi che salveremo l’Alfa Romeo”

aveva aggiunto sempre discutendo con la medesima testata polacca. C’è da dire infatti che Imparato ha già dichiarato più volte che il ruolo di CEO in Alfa Romeo non è stato assunto per implementare la sua già valida carriera. La motivazione unica va ricercata nella passione e nell’amore che Jean-Philippe possiede per un marchio come quello del Biscione.

Design e un’Alfa Romeo per tutti

Al centro delle mire proposte da Jean-Philippe Imparato c’è, oltre al dinamismo e alle prestazioni, anche un ovvio appunto sul design. Il CEO del Biscione vuole preservare il carattere di una vera Alfa Romeo in accordo con uno stile fortemente emozionale. Il design potrebbe quasi stare al di sopra di tutto. Chiunque vede un’Alfa Romeo per strada deve innamorarsene. “Quando vedo un’Alfa Romeo mi tolgo il cappello”, disse una volta un certo Henry Ford. Al centro di tale impostazione c’è Alejandro Mesonero-Romanos che pare abbia già completato l’impostazione stilistica di una nuova Alfa Romeo, mostrata a Carlos Tavares in gran segreto e della quale non si conosce nulla.

Jean-Philippe Imparato
Jean-Philippe Imparato, foto Twitter

La capacità di emozionare da sola non basta. Ma Alfa Romeo continuerà ad emozionare anche se alimentata da un powertrain elettrico, su questo aspetto Jean-Philippe Imparato è fermo nelle sue convinzioni. Le prerogative passano da una redditività che deve essere mantenuta, solo così si potrà migliorare la salute del marchio.

“Le emozioni da sole non bastano, perché allora l’Alfa Romeo non sopravviverà. Circa due milioni di clienti si sono allontanati dall’Alfa Romeo quando le auto più economiche sono scomparse dall’offerta. È stata una decisione sbagliata. Ma stanno aspettando nuovi modelli capaci di convincerli a tornare. Lo farò, proporrò qualcosa di interessante. Negli Anni Settanta l’Alfa Romeo veniva acquistata da chi non poteva permettersi una Ferrari, ma non voleva una BMW. Questo è quello che ha fatto mio padre, per esempio. Questi clienti torneranno quando vedranno auto attraenti che possono permettersi. Ne sono certo, perché la riconoscibilità del marchio Alfa Romeo resta ad un livello eccezionalmente alto”

ha aggiunto Imparato a Moto.pl.

Un set di prerogative che mettono al centro strategie, stabilità e coerenza. Le visioni a lungo termine proposte da Jean-Philippe Imparato non sono ancora precise a causa degli ovvi tempi da rispettare e della volontà di non svelare troppo. Ma i punti cardinali ci sono tutti e la strada che la nuova Alfa Romeo deve percorrere viene battuta giorno dopo giorno. Pianificare con precisione è ciò che serve, ciò che Imparato sta mettendo in pratica. L’amore nei confronti di Alfa Romeo potrebbe essere la chiave giusta per introdursi in futuro di ampie prospettive, fino nel cuore del più restio degli Alfisti.

“Mi trovo in questa situazione per la prima volta in 30 anni”, ha detto Imparato. Una dichiarazione di intenti che è al centro della missione da compiere. Una missione che ora rimane in attesa di necessari risultati.

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