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Federauto: lavoratori a rischio con i concessionari che cambiano

La riorganizzazione delle reti di vendita delle vetture che dovrà cominciare entro la fine del mese di maggio del 2023 non convince Federauto

Green Pea

La riorganizzazione delle reti di vendita delle vetture che dovrà cominciare entro la fine del mese di maggio del 2023, non convince Federauto ovvero la Federazione Italiana dei Concessionari Auto. Lo ha ammesso la stessa Federazione durante la conferenza stampa denominata Automotive, transizione energetica, concorrenza e inflazione. La data si avvicina, ovvero il momento in cui scadrà la Block Exemption Regulation (BER) Europea N° 1400/2002 per lasciare spazio alla nuova BER 461/2010.

Parliamo di norme che hanno come scopo quello di aumentare la concorrenza in settori specifici integrando però una concreta gradualità in ottemperanza agli ovvi cambiamenti che ne conseguono. Con la nuova BER che entrerà in vigore a partire dal prossimo 1 giugno del 2023, si applicherà un distinguo fra vendita di veicoli, commercio di ricambi e servizi dediti alla riparazione o manutenzione. In questo modo ogni costruttore sarà in grado di proporre contratti per queste le singole funzioni di volta in volta. Con la stessa BER vengono meno le possibilità di imporre alle reti di concessionari di vendere solo prodotti in esclusiva e dove allocare le sedi. Si comprende bene la posizione di Federauto. Secondo la Federazione Italiana dei Concessionari Auto i costruttori incrementeranno il loro potere in accordo con i dettami della nuova BER.

Federauto è apparsa fortemente critica in riferimento al nuovo modello previsto

Per Federauto, grossi problemi potrebbero derivare dal contratto di agenzia che ad esempio sarà applicato ben presto da Stellantis e che viene già utilizzato da altri costruttori. In questo modo, secondo quanto discusso da Federauto, i costruttori potranno disporre di molteplici funzioni che prima venivano relegate ai concessionari andando quindi a diminuire le potenzialità esprimibili da questi ultimi.

La Federazione Italiana dei Concessionari Auto ha quindi aggiunto che le possibilità offerte ai costruttori di ragionare sulla vendita diretta avrà come fine quello di “mettere fuorigioco i concessionari” in modo da acquisire i nuovi livelli di domanda a condizioni che difficilmente potranno essere negoziabili. Verrebbe quindi meno la competizione fra le parti, che come fa notare ancora Federauto rappresenta “l’opposto del principio di salvaguardia della concorrenza che ha ispirato il regolamento europeo in vigore nel 2023”.

PSA concessionaria veicoli elettrici UK

Tutto questo potrebbe portare ad un incremento dei prezzi. La riduzione dei margini di guadagno da parte dei concessionari potrebbe poi condurre ad un taglio dei lavoratori che, secondo le stime di Federauto, potrebbe raggiungere anche le 70mila unità. La Federazione Italiana dei Concessionari Auto chiede quindi interventi da parte dell’Antitrust e anche dello stesso legislatore.

Verrebbe poi meno un rapporto diretto con chi effettivamente rappresenta il marchio sul territorio, ovvero lo stesso concessionario. Un set di situazioni che potrebbero condurre da qui a maggio del 2023 a forti questioni e ampi dibattiti. Staremo a vedere.

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