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Mirafiori: passato e futuro dell’iconico stabilimento torinese

Sono molteplici i simboli che Torino può vantarsi di possedere in tema di automobili a cominciare dallo storico complesso di Mirafiori

Mirafiori
Il complesso di Mirafiori

La città di Torino, che rientra nel nome stesso della FIAT (Fabbrica Italiana Automobili Torino, appunto), è al centro di un marchio che ha fatto la storia dell’automobilismo e dell’Italia legata all’automobile. Sono molteplici i simboli che Torino può vantarsi di possedere in tema di automobili e di attività produttive ad esse legate a cominciare dallo storico complesso di Mirafiori che già dal 1939 è sede dei cambiamenti industriali che hanno condotto l’Italia al boom economico e alla motorizzazione delle famiglie. Un complesso che è simbolo dell’automobilismo nostra, che oggi muta e si adatta ai tempi in accordo con le differenti prerogative che il mondo dell’auto ha in seno per il prossimo futuro.

D’altronde Mirafiori nasceva con la precisa volontà di incrementare le attività già in essere al Lingotto, per poi sostituire il complesso che era già al centro delle modalità produttive della FIAT di allora. Nasceva così un complesso maestoso nelle proporzioni e nelle possibilità, su progetto dell’architetto Bonadé Bottin. I cancelli si aprono nel 1939, tre anni dopo il lancio della FIAT 500 Topolino: si attenderà però la fine del Secondo Conflitto Mondiale per fare in modo che FIAT fosse stata in grado di approdare a Mirafiori cominciando l’effettiva attività produttiva legata alla realizzazione delle auto.

Mirafiori
Sventola, oggi, la bandiera di Stellantis davanti a Mirafiori

Dici Mirafiori e pensi 500

La storia di Mirafiori è fortemente legata alle utilitarie. La produzione viene avviata in accordo con la FIAT 500 versioni A, B e C seguita successivamente dalla 1100 ovvero quelli che diverranno i modelli fra i più venduti della storia del costruttore torinese. Con l’importante crescita produttiva, già nel 1956 viene avviata la realizzazione del secondo lotto del complesso: quello di Mirafiori Sud. FIAT mette in pratica a Mirafiori lo stampaggio dei lamierati e la produzione dei propulsori, fino all’introduzione della scocca portante con la 1400 nel 1950.

Mirafiori
Catene produttive a Mirafiori con FIAT 124, 600 D e 500 F

Gli Anni Settanta portano a Mirafiori le rivolte operaie in accordo con il rinnovo dei contratti nazionali che nel 1969 portano all’occupazione dello stabilimento. Incombe allo stesso tempo la problematica relativi alla crisi petrolifera che azzopperà alcuni validi modelli.

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La mitica FIAT 131 Supermirafiori

Allo stesso tempo però Mirafiori conosce anche una consistente crescita produttiva. Nascono le apprezzatissime FIAT 128 e 127, le prime dotate di trazione sull’asse anteriore, così come la 131 Mirafiori che portava nel nome la caratterizzazione del sito produttivo dal quale derivava.

Il complesso di Mirafiori in tempi più recenti

Gli Anni Ottanta di Mirafiori passano dalla celebre FIAT Panda e dalla FIAT Uno, sebbene viene realizzata qui anche l’iconica Lancia Thema in accordo con la Fiat Croma con la quale condivideva il pianale (lo stesso utilizzato anche per l’Alfa Romeo 164 e per la Saab 9000). Comincia però una lenta delocalizzazione, in accordo con l’ovvia mutazione di certi equilibri economici che hanno condizionato la scelta.

La produzione dei propulsori migra verso Termoli e in parte all’estero, ma buona parte della gamma Fiat, Lancia e Alfa Romeo rimane concentrata su Mirafiori. Le attività sui motori si concludono nel 2004. A Mirafiori verranno però realizzate la nuova Punto e l’Alfa Romeo MiTo. Bisogna attendere quindi il 2016 per riscontrare l’approdo a Mirafiori di alcuni Modelli Maserati: nasce qui il SUV Levante che dal 2018 al 2020 rimane l’unico modello prodotto presso lo storico stabilimento torinese.

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Le contestazioni rappresentarono una pagina importante degli Anni Settanta dello stabilimento

La produzione ritorna ora a Mirafiori

La piena ripresa produttiva di Mirafiori coincide con le volontà di virare verso l’elettrico sorte in questi ultimi anni. Già nel 2019 FCA annunciava infatti che la Nuova 500 Elettrica sarebbe nata proprio a Mirafiori in accordo con un investimento di circa 700 milioni di euro, utile per dare vita alla corretta gestione delle nuove linee produttive. FCA annunciava inoltre la nascita di un Battery Hub per la migliore gestione in loco delle batterie.

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La pista di collaudo del complesso produttivo torinese

La produzione della Nuova 500 Elettrica a Mirafiori comincia durante la seconda metà del 2020 e entro il 2023 dovrebbe raggiungere il livello produttivo di 100mila unità realizzabili ogni anno. Mirafiori diviene quindi centro nevralgico della svolta elettrica di FIAT, anche in accordo con l’ampio progetto destinato alla tecnologia Vehicle to Grid.

Nel frattempo i nuovi piani per Mirafiori prevedono lo spostamento della produzione di Maserati Ghibli e Maserati Quattroporte di provenienza Grugliasco. Sempre a Mirafiori sorgerà anche lo Stellantis Turin Manufacturing District. Insomma, Mirafiori tra passato e presente rimane sempre al centro dell’Italia dell’automobile.

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La Nuova 500 Elettrica è l’emblema della transizione ecologica del sito torinese

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