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Fit For 55: l’Italia dice no allo Stop di benzina e diesel

Nuova 500 Elettrica

Pare essere ora al punto morto la strategia di riforma climatica Fit For 55 proposta dalla Commissione Europea in relazione allo stop proposto alle vendite di vetture a propulsione tradizionale, diesel o benzina, già a partire dal 2035. Perlomeno a guardare il caso italiano. Difatti, secondo quanto dichiarato dal Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti in occasione del recente Question Time alla Camera, l’Italia dice no agli obiettivi proposti dal piano Fit For 55 in tema di vetture.

Come dichiarato dallo stesso Giorgetti:

“il Governo ritiene necessario proporre alla Commissione Europea una revisione del pacchetto citato per favorire una gestione della transizione ecologica che tenga conto delle esigenze dell’industria automobilistica italiana e degli aspetti sociali ad essa legate”

Probabilmente il Ministro dello Sviluppo Economico vuole sottolineare i problemi che effettivamente deriverebbero da una condizione di imposizione pressoché immediata. D’altronde in Italia potrebbero verificarsi condizioni non particolarmente indifferenti se il piano Fit For 55 venisse messo in pratica nel giro di soli 14 anni. Per la componentistica italiana gli impatti sarebbero deleteri e in queste settimane sono stati già molteplici i segnali di allarme lanciati dal comparto.

Deciderà la UE sul piano Fit For 55

L’ultima decisione spetterà ancora alla Commissione Europea, sebbene pare chiaro già che difficilmente il parere italiano possa essere accolto con i favori del caso. Il punto di vista espresso dal Ministro Giorgetti in ogni caso non è nuovo. Di recente aveva infatti spiegato le motivazioni che avevano condotto l’Italia a scegliere di rimanere fuori dalla Cop26, che proprio come vorrebbe Fit For 55 pone fra i capisaldi del progetto lo stop ai veicoli alimentati da propulsori tradizionali sempre entro il 2035.

Giorgetti aveva ammesso che la transizione ecologica va affrontata “con un approccio neutrale”, proprio riferendosi alle motivazioni che hanno condotto l’Italia a rimanere fuori dalla Cop26. Il Ministro dello Sviluppo Economico ci aveva infatti tenuto a sottolineare che le esigenze della decarbonizzazione non possono passare esclusivamente dalla scelta unica su base elettrica: fuggire dai pregiudizi sarebbe alla base dei piani del Governo Italiano.

Giorgetti aveva poi aggiunto:

“deve proseguire la ricerca e lo sviluppo su altri combustibili non fossili, sui quali le nostre imprese stanno facendo investimenti importanti”

Durante il medesimo Question Time alla Camera, Giorgetti ha poi discusso del tema legato agli incentivi che potrebbero essere rifinanziati con la Legge di Bilancio.

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