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Motori termici al bando: allarme lanciato da Assopetroli

In audizione al dipartimento Affari europei, Assopetroli lancia l’allarme: i motori termici al bando? Attenzione alle conseguenze negative

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La Commissione dell’Unione Europea prosegue imperterrita la sua crociata della CO2: propone di mettere al bando i motori termici nel 2035. Da quell’anno, se l’idea fosse approvata, i Gruppi auto potrebbero produrre solo vetture elettriche. A emissioni zero, almeno mentre viaggiano. Il tutto nel pacchetto Fit for 55. La Cop26 voleva lo stop a benzina e diesel nel mondo nel 2040. Così, in audizione al dipartimento Affari europei, Assopetroli dice la sua.

Fine dei motori termici: massima cautela

A parlare è stato proprio il presidente di Assopetroli Assoenergia, Andrea Rossetti. Che mira a neutralità tecnologica e calcolo delle emissioni sul ciclo di vita. Quindi, non si deve vedere solo quanto l’elettrica inquina mentre viaggia. Ma occorre capire quanto inquina produrre la batteria e smaltirla. In più, va calcolato l’inquinamento per produrre elettricità.

Il motore endotermico, alimentato con carburanti low carbon, deve essere considerato a emissioni zero, alla stessa stregua dei veicoli elettrici, dice Rossetti. La messa al bando del motore endotermico preclude ogni prospettiva funzionale alla modernizzazione. E alla razionalizzazione della rete distributiva dei carburanti low carbon.

La fine degli endotermici spinge gli operatori (soprattutto i piccoli) a disinvestire. Rischia di generare problematiche di sicurezza e di tenuta in esercizio dell’intero comparto nella delicata fase della transizione energetica, sostiene Rossetti.

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Norme UE fra emissioni e infrastrutture

Dopodiché, sono davvero tante e si accavallano le normative.

Uno, la Dafi: questa direttiva in teoria disciplina la creazione di infrastrutture che possano agevolare lo sviluppo elettrico negli Stati membri dell’UE. Sarebbe un investimento infrastrutturale su tutti i carburanti alternativi.

Ma poi ecco due, la direttiva Red: stimola l’immissione in consumo di tutti i carburanti alternativi, dice Assopetroli.

E tre: gli standard Euro 7 e sulle emissioni di CO2 dei veicoli disincentivano gli investimenti in tutti i carburanti alternativi, perché orientati su una sola soluzione tecnologica, l’elettrico.

Quali i veri obiettivi che si devono raggiungere per Rossetti? Primo, evitare la progressiva delocalizzazione del comparto automotive, che è un’eccellenza europea. Secondo, scongiurare la desertificazione industriale del Vecchio Continente. E quale strategia da adottare per Assopetroli? Passare dall’analisi delle emissioni quando si viaggi in elettrico, alle emissioni nell’intero ciclo di vita. In inglese, “life cycle assessment”.

Serve un’analisi totale e minuziosa dell’impronta carbonica sull’intero ciclo di vita di veicoli e carburanti/vettori energetici.

E allora sì che si riporterebbe il principio della neutralità tecnologica al centro del pacchetto Fit for 55. Per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030 e al 2050.

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