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Opel: ecco perchè piace il Marocco

Ecco perchè il gruppo Stellantis vuole delocalizzare le attività di Opel da Russelsheim in Germania al Marocco

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Secondo i media, la società madre di Opel, Stellantis, vuole trasferire i posti di lavoro da Rüsselsheim in Marocco. Ciò potrebbe far risparmiare molto sui costi del personale. Ma il Marocco è attraente anche per altri motivi. Infatti il governo del paese nord africano ha detto che il settore automobilistico del Paese sarà ulteriormente ampliato in futuro.

Questo è ciò che vorrebbe il governo marocchino, ma a quanto pare anche le aziende europee lo vogliono: secondo i resoconti dei media, Stellantis intende trasferire posti di lavoro da Rüsselsheim in Assia al Marocco. Uno dei motivi è apparentemente il costo salariale in Germania. Nel Marocco nordafricano, deve essere pagata solo una frazione del salario e il paese ha fame di creazione di posti di lavoro di fronte all’elevata disoccupazione. Il Marocco è diventato negli ultimi anni il principale produttore di automobili in Africa.

Pertanto, i piani di Opel non hanno sorpreso gli esperti in Marocco, spiega l’amministratore delegato Matthias Wenzel della Camera di commercio e industria tedesca in Marocco: “Il Marocco è attualmente il secondo luogo di investimento più importante per le aziende tedesche nel continente africano, dopo il Sudafrica. ”

Il Marocco ha ora superato il Sudafrica come il più grande produttore di automobili in Africa. Le aziende tedesche impiegano più di 35.000 persone nel paese. Secondo Wenzel, attualmente in Marocco sono presenti 150 aziende: qui avrebbero accumulato un volume di investimenti di 1,2 miliardi di euro. Wenzel descrive la Germania come un ritardatario quando si tratta di investire in Marocco. Dal 2010, tuttavia, il volume degli investimenti tedeschi è aumentato del 600 percento – nei settori automobilistico, elettrico e chimico.

Molti fattori hanno reso il Marocco attraente come luogo di produzione. Innanzi tutto la vicinanza fisica visto che il Marocco dista dall’Europa appena 14 km quelli dello Stretto di Gibilterra. Questa vicinanza spaziale è ora combinata con un’eccellente infrastruttura e logistica, secondo Wenzel. Il problema sarà però convincere i sindacati tedeschi che si sono detti pronti alla “guerra” pur di fermare la smobilitazione di Opel messa in atto da Stellantis.

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