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Auto elettrica sì e fonti fossili no: lungimiranza o rischio di crisi?

L’Unione Europea scommette sull’auto elettrica e sulla rapida transizione verso il verde: lungimiranza o rischio di crisi energetica?

auto elettrica

La Commissione Europea ha fretta: scommette forte sull’auto elettrica. Propone che dal 2035 i Gruppi auto possano produrre solo vetture a batteria. In generale, l’UE va di corsa, come emerso al Pre Cop 26 di Milano. L’evento ha rappresentato l’ultima riunione ministeriale prima della Cop 26, la 26esima conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, che si terrà in Scozia, dal primo al 12 novembre

Per il 2030, il target UE è una riduzione almeno del 40% (rispetto ai livelli del 1990) delle emissioni di gas a effetto serra, con una quota almeno del 32% di energia rinnovabile. Quindi, un miglioramento almeno del 32,5% dell’efficienza energetica. ​​L’UE è anche il principale fornitore di finanziamenti per il clima a livello mondiale.

Pertanto, l’Unione Europea, a livello di auto elettrica e di energia nel complesso, non vuole mimimamente prendere in considerazione le fonti fossili: petrolio e carbone. Perfino il ministro della Transizione Roberto Cingolani (nella conferenza stampa di chiusura della preCop 26, svoltasi a Milano la settimana scorsa) lo ha detto: non c’è futuro per gli investimenti sui combustibili fossili. La transizione implica, aggiunge, che per un certo lasso di tempo ci sarà coesistenza tra rinnovabili e fossili.

Per i Gruppi automotive, una pressione fortissima: multe pesanti a chi sgarra. Per le aziende che utilizzano le fonti fossili il futuro è pieno di incognite. Non sanno come regolarsi in fatto di approvvigionamento e di stoccaggio.

Auto elettrica sì e fonti fossili no: quale futuro

Il problema è semplice: oggi, non c’è un’alternativa alle fonti fossili. Per le rinnovabili, si lavoro senza cronoprogramma: occorre anche creare infrastrutture con possibili ripercussioni negative sul paesaggio. Si annunciano tempi lunghissimi per eventuali nuove forme dell’energia nucleare, e per l’idrogeno. Inoltre, le vecchie infrastrutture legate alle fonti fossili che fine faranno? Come verranno rottamate (in modo ecologico)?

Quindi, auto elettrica sì, fonti fossili no: lungimiranza o rischio di crisi energetica? Ne va di mezzo la sicurezza energetica. Di conseguenza, l’economia e l’occupazione. In un momento delicatissimo, in cui i Paesi cercano il rilancio post Covid. In più, si rischia di accrescere la dipendenza dell’UE alla Russia, fornitrice di gas.

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