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Fiat Panda regina d’Italia: la più venduta

Anche a settembre, Fiat Panda regina d’Italia: un ottimo rapporto fra qualità e prezzo, unito a promozioni accattivanti e sempre valide

fiat panda

In un settembre orribile per il mondo dell’auto, col mercato a picco, Stellantis si toglie qualche soddisfazione con la Fiat Nuova 500 elettrica e con la Fiat Panda regina d’Italia: la più venduta.

Il leggendario Pandino, immarciscibile, primeggia con 7.410 unità, mentre seconda è la Lancia Ypsilon, con 2.948 esemplari. Terzo posto per la Fiat 500, con 2.775. A seguire, Dacia Sandero (2.735), Dacia Duster (2.642), Renault Clio (2.572), quindi Jeep Renegade (2.528), Renault Captur (2.457), Jeep Compass (2.435) e Volkswagen T-Cross (2.226). 

La Fiat Panda vince e convince per un ottimo rapporto fra qualità e prezzo, unito a promozioni accattivanti e sempre valide. I bonus per elettriche e ibride plug-in sono finiti, ma quelli per le auto a benzina e a gasolio, oppure di altro tipo ibrido o a gas, ci sono. La Panda ne beneficia.

Fiat Panda a rate: fa gola

In attesa di sapere quali siano le promozioni a ottobre 2021 per Fiat, a settembre c’era un’offerta che ha riscosso successo: in caso di rottamazione di un veicolo immatricolato entro il 31/12/2010 e da almeno 12 mesi di proprietà dell’intestatario o di un suo familiare convivente, la Panda 1.0 70 CV Hybrid scendeva da un listino € 14.000 a € 11.500, con incentivo statale € 10.000, oppure € 8.600 solo con finanziamento Contributo Prezzo Be-Hybrid di FCA Bank. Anticipo zero, 84 mesi, 1ª rata a 180 giorni, – 79 rate mensili di € 153. Dal credito € 9.199 si saliva al dovuto € 12.111 causa TAN 6,85% e TAEG 10,03%. Possibile che questo mese una promo analoga venga proposta, in quanto i bonus ci sono tuttora.

In alternativa, le offerte sulla Fiat Panda riguardano le versioni a gas metano e Gpl. Sempre con anticipo zero e prima rata nel 2022. Così, la Panda viene venduta con una formula molto comoda.

Chiaramente, sono promo accattivanti fin quanto i bonus statali per queste macchine rimarranno nel fondo: una volta che lo stanziamento si esaurirà, la discesa a picco del mercato auto sarà peggiore. Su questo, non ci piove: è un treno in corsa che andrebbe fermato con interventi strutturali del Governo Draghi.

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