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Lancia Appia Coupé by Motto all’asta a Imola

Oggi una Lancia Appia Coupè potrebbe passare di mano.

Lancia Appia Coupé by Motto
Lancia Appia Coupé by Motto (Foto Finarte)

Fra le auto messe all’asta oggi da Finarte, in occasione dell’Historic Minardi Day, in programma all’autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola, si ritaglia uno spazio importante una Lancia Appia Coupé by Motto del 1957. La vettura torinese sarà uno dei pezzi più interessanti della sessione di vendita alle porte, che offrirà alla tentazione dei potenziali acquirenti diversi modelli sportivi e da competizione.

Pare che l’esemplare messo all’incanto sia l’unico, fra i dieci carrozzati da Rocco Matto, ad essere sopravvissuto fino ai nostri giorni. Se così fosse, sarebbe un pezzo esclusivo, cosa che renderebbe l’auto ancora più appetibile nella prospettiva storica e collezionistica. Questa creatura della casa automobilistica piemontese, con carrozzeria in alluminio, è identificata dal numero di telaio 812.01-1031.

Nell’anno della consegna ha disputato la leggendaria Mille Miglia, tagliando il traguardo al 124° posto assoluto. Nel 1993 è stata acquistata dall’attuale proprietario, già restaurata. Poi è stata sottoposta a una revisione alla meccanica e alla ciclistica. Nel decennio fino al 2003 è stata usata nelle gare di regolarità. In seguito, un lungo letargo per lei. Oggi la carrozzeria è da rivedere, mentre l’abitacolo versa in buone condizioni. La meccanica, invece, è già pronta per accompagnare le uscite del futuro acquirente.

Un’auto di grande sostanza

Lancia Appia Coupé by Motto
Lancia Appia Coupé by Motto (Foto Finarte)

La Lancia Appia Coupé by Motto, come recita l’annuncio di Finarte, si presenta allo sguardo con “linee tese e affusolate, molto proporzionate, interrotte solo dai due grandi sfoghi laterali. La vetratura è ampia, per una buona visibilità”. Nell’abitacolo prevale lo stile sobrio, ma c’è quello che serve. Come abbiamo scritto, per plasmare quest’automobile si è fatto ampio uso di alluminio: una prova dell’attenzione verso il tema della leggerezza.

Altra testimonianza dell’impegno teso al contenimento del peso giunge dall’assenza di paraurti: una scelta che rende chiaro l’approccio seguito, anche sul piano visivo. Diversi elementi rimandano al mondo delle corse, come il lunotto e i deflettori in perspex, oppure il serbatoio ad alta capacità, le prese d’aria ampiamente dimensionate, i sedili sportivi. Le stime Finarte della vigilia, per questa Lancia Appia Coupé by Motto, si muovono in un range fra 140 mila e 220 mila euro.

Lancia Appia: una bella storia

Lancia Appia Coupé by Motto
Lancia Appia Coupé by Motto (Foto Finarte)

Ricordiamo che la famiglia di auto cui questo esemplare appartiene prese forma nelle linee produttive dal 1953 al 1963. L’Appia, nelle diverse declinazioni, fu costruita in oltre 100 mila esemplari, superando per la prima volta tale soglia nella storia del marchio torinese, fondato da Vincenzo Lancia. Gli alti volumi di vendita furono la cartina di tornasole delle qualità del modello, apprezzato dalla clientela di quel periodo storico.

Anima della gamma e principale declinazione della serie era la berlina, nata per rimpiazzare l’ormai vecchia Ardea, ma in catalogo non mancarono declinazioni più sportive, come quella messa all’asta ad Imola. Cuore pulsante del modello era un motore a quattro cilindri da circa 1100 centimetri cubi, con circa 53 cavalli di potenza massima nella versione coupé II serie. Ovvio che, con una scuderia del genere, non ci si potesse aspettare prestazioni da bolide da corsa, ma le sue dinamiche erano gratificanti.

Il nome della Lancia Appia era un omaggio a una storica strada romana, conosciuta in ogni angolo del mondo. Si tratta dell’arteria consolare di collegamento tra la capitale e Brindisi, sede di un porto nevralgico all’epoca dell’Impero. Oggi una versione coupé dell’Appia, firmata da Rocco Motto, potrebbe passare di mano nell’asta Finarte di Imola.

Fonte | Finarte

Foto | Finarte

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