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Mercato auto Italia: che crollo a luglio 2021

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Malissimo il mercato dell’auto a luglio. Con 110.292 immatricolazioni si registra il livello più basso dell’anno, in calo per la prima volta non solo nei confronti dello stesso mese del 2019. Ma anche di luglio 2020, l’anno della pandemia. Addirittura, c’è la diminuzione rispetto alle 136.768 immatricolazioni di luglio 2020.

Situazione davvero preoccupante. Il rinnovo incentivi è inadeguato alla transizione ecologica, a settembre rischio nuovo stop alla rottamazione delle auto inquinanti, dice l’Unrae.

La cattiva notizia dell’ulteriore crollo del mercato è accompagnata dall’approvazione in Parlamento del rifinanziamento degli incentivi per la rottamazione. 

L’Unrae, che ha promosso e sollecitato la proroga degli incentivi. Anche alla luce dei dati di luglio sottolinea però la scarsezza delle risorse assegnate. Assolutamente insufficienti per gestire in modo adeguato la transizione verso la decarbonizzazione. 

Il provvedimento approvato, per come è formulato, fa invece prevedere un rapido esaurimento dei fondi. E dunque, il rischio concreto che già a settembre ci sarà un nuovo stop del mercato.

Arrivano sempre bonus con il contagocce, pochi e poco per volta, tramite emendamenti a decreti. Non c’è un progetto di largo respiro, per il futuro dell’automotive. A differenza di quanto avviene in altri Paesi Ue. Anche i soldi prestati dall’Unione europea all’Italia non verranno utilizzati per il settore auto (eccezion fatta qualcosa per le colonnine).

Mercato: urgenza di rottamare il vecchio coi bonus

Comunque, l’Unrae esprime soddisfazione perché il ministero dell’Ambiente ha riconosciuto l’urgenza di sostituire i veicoli altamente inquinanti, ancora in circolazione. Con vetture Euro 6 o ibridi di nuova generazione a costi accessibili. Una ragione in più perché tutto il Governo decida di rifinanziare la rottamazione delle vecchie auto prolungando gli incentivi anche nei prossimi mesi.

Nei primi sette mesi dell’anno la perdita rispetto al 2019 sale a circa 250.000 unità (-19,5% con 1.236.481 immatricolazioni). Facendo prevedere una chiusura dell’interno anno con oltre 300.000 auto perse. Che si sommano alle 500.000 vetture in meno immatricolate nel 2020. E portano la perdita complessiva rispetto al periodo pre-Covid a una voragine di oltre 800.000 unità. 

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