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Fatto Quotidiano attacca Cingolani: difende Ferrari perché era nel cda

Polemiche sul ministro della Transizione ecologica

cingolani

Non si ferma il dibattito sull’auto elettrica. In questi giorni stiamo parlando con il settore automotive, ha spiegato il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, parlando al seminario estivo della Fondazione Symbola. C’è una grandissima opportunità nell’elettrificazione. Ma è stato comunicato dalla Commissione Ue che anche le produzioni di nicchia, come Ferrari, Lamborghini, Maserati, McLaren, dovranno adeguarsi al full electric entro il 2030. Questo vuol dire che, a tecnologia costante, con l’assetto costante, la Motor Valley la chiudiamo.

Infatti, la Commissione europea propone la produzione di sole elettriche dal 2035. Ma il Fatto Quotidiano attacca il ministro. Cingolani solleva un problema della Ferrari di cui è stato fino a pochi mesi fa amministratore non esecutivo, dice il Fatto, e membro del comitato di governance e sostenibilità del cda. Più chiaramente: Cingolani ha lasciato quell’incarico il 16 febbraio proprio perché chiamato da Draghi nella squadra di Governo, prosegue il Fatto. Non solo. Le parole di Cingolano, la stoccata del fatto, sono state rilanciate con grande evidenza il giorno dopo da Repubblica, che come sanno tutti è di proprietà del gruppo FCA che quindi possiede anche Ferrari.

Cingolani e FCA, allusioni

Altra stilettata del Fatto: “Per cambiare il nostro sistema e ridurre il suo impatto ambientale bisogna fare cambiamenti radicali che hanno un prezzo. Di conseguenza dovremo far pagare molto la CO2 con conseguenze, ad esempio sulla bolletta elettrica”, diceva Cingolani alla Stampa, altro quotidiano di proprietà FCA.

Nessuna risposta ufficiale da parte del ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, per adesso. Neppure da Ferrari, in qualche modo tirata in ballo. Né da FCA (ovviamente Stellantis).

Adesso, non resta che vedere che cosa decideranno in seno all’Unione europea. Quella della Commissione è un piano, un progetto, una proposta. Può passare molto tempo prima che gli organi Ue e dei vari Paesi si arrivi al bando definitivo alle termiche. In materia di produzione, perché poi le macchine a benzina e diesel proseguiranno a circolare.

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