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Futuro di Autostrade: Intesa preferisce l’Italia

La società può essere comprata da Cassa depositi o da un gigante spagnolo

Futuro di Autostrade

Fra le varie ipotesi sul futuro di Autostrade per l’Italia, della holding Atlantia (famiglia Benetton prima azionista), ce ne sono due: la società può essere comprata da Cassa depositi (un’istituzione finanziaria italiana) o da Acs, gruppo di costruzioni spagnolo facente capo al miliardario Florentino Perez (presidente del Real Madrid) nonché socio dei Benetton in Abertis.

Sulla questione, si è espresso il numero uno di Intesa Sanpaolo, l’amministratore delegato Carlo Messina, a margine della conferenza stampa “Dai distretti industriali la spinta per la ripresa”, per la presentazione del Rapporto Distretti 2020. Meglio l’Italia, ossia Cassa depositi, per Messina. Perché? Per due ragioni. Uno: questioni di sicurezza nazionale. Due: perché ci sono aziende come Autostrade che possono rappresentare un acceleratore della crescita del Paese “in termini di cash flow”. Che è la ricostruzione dei flussi monetari.

“Se dovessi immaginare Autostrade per l’Italia nella proprietà di uno spagnolo oppure di Cdp o di italiani, non avrei dubbi: questa cosa deve essere tenuta il più possibile nel nostro Paese”, ha spiegato Messina. 

Futuro di Autostrade

Futuro di Autostrade: ecco il prezzo

Ma quanti soldi servono per comprare un gigante come Aspi? Intesa dice che il valore indicativo dell’azienda, considerati i dati pubblici disponibili, oscilla fra i 9 miliardi e i 10 miliardi di euro.

Certo che, facendo un balzo indietro nel tempo al crollo del Ponte di Genova del 2018 (su un tratto gestito da Aspi), c’è da restare a bocca aperta. Alcuni politici dell’epoca parlarono di revoca della concessione. Oggi, se i Benetton vendessero Aspi, quanto incasserebero? Siccome la holding possiede l’88% di Aspi, saremmo a quota 8,8 miliardi dei 10 miliardi di ipotetica valutazione. Da un guaio economico come la revoca, alla vittoria totale: 8,8 miliardi, non male come gruzzoletto.

A questo punto, però, una volta effettuata l’operazione della compravendita, si dovrà in qualche modo chiedere conto di tutto questo ai suddetti politici. In parallelo, vanno avanti le indagini per capire quali siano le responsabilità per il collasso del viadotto sul Polcevera.

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