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Auto elettriche in Italia, il Governo Draghi spinge

L’Esecutivo pare orientato a favorire la mobilità pulita con le giuste misure

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Bisogna attenersi alle parole dei politici in fatto di auto elettriche in Italia. E allora a sentiamo la sottosegretaria al ministero della Transizione ecologica, Ilaria Fontana, rispondendo a un’interpellanza urgente del deputato M5S, Giuseppe Chiazzese: “Verranno riavviati i lavori per portare a conclusione, nel più breve tempo possibile, i lavori necessari per l’adozione del Pnire”. Ossia il Piano nazionale infrastrutturale per la ricarica.

Auto elettriche in Italia: cosa succede

Quindi, dice Fontana, il testo consolidato sarà un’utile base di partenza per ampliare ulteriormente il confronto ad altri soggetti. Sia pubblici sia privati. Al fine di rafforzare il ruolo del Piano di indirizzo strategico della mobilità elettrica del Paese. Perché occorre conciliare lo sviluppo delle infrastrutture di ricarica con quello delle reti elettriche, specialmente nel caso di infrastrutture di ricarica di elevata potenza.

Siamo indietro: solo 2,7 punti di ricarica ogni 100 km di strade, contro 4,7 punti di media europea. Inammissibile, aggiungiamo.

Fontana per fortuna intende intervenire per favorire l’installazione delle colonnine, anche con risorse aggiuntive rispetto a quelle previste nel Pnire. Come? Con i fondi del Recovery Plan, attraverso la misura ad hoc del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) pensata per favorire la trasformazione e l’adeguamento di una parte dell’attuale rete di distribuzione di carburanti con l’installazione di infrastrutture HPC.

D’altronde, come ricorda Motus-E, la mobilità elettrica rappresenta una straordinaria opportunità di crescita per il Paese. Sarebbe bene valorizzare e potenziare le competenze industriali e supportare gli sviluppi tecnologici per la decarbonizzazione dei trasporti.

Con la strategia “Missione E-Mobility Italia” per portare sulle nostre strade 4 milioni di veicoli elettrici al 2030.

E comunque, non sarebbe male revisionare il meccanismo di incentivazione bonus-malus, alzando la quota riservata al bonus. E rimodulare il bollo in base alla classe del veicolo e alle emissioni. Sempre a vantaggio delle elettriche.

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