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Stellantis Melfi: preoccupazione anche per l’indotto, la Ugl monitora la situazione

Continua a montare la preoccupazione per la situazione lavorativa e produttiva allo stabilimento Stellantis di Melfi e al suo indotto.

Jeep Compass stabilmento Melfi

La fusione tra PSA ed FCA, la creazione di uno dei colossi più grandi a livello mondiale se si parla di Automotive, sembrava dover produrre una cambio di rotta dal punto di vista della situazione lavorativa negli stabilimenti italiani da anni alle prese con crisi produttive e richiami alla cassa integrazione.
Evidentemente se si continua a parlare di ammortizzatori sociali e di problematiche produttive e lavorative, qualcosa deve essere andato storto. Ed è così che i sindacati continuano a sollevare questioni ed a manifestare preoccupazione. Lo dimostrano le ultime esternazioni provenienti dal sindacato UGL, con il segretario regionale di UGL Basilicata, Giovani Tancredi che si è detto piuttosto preoccupato.

La presa di posizione di UGL Basilicata e di Giovanni Tancredi

È forte la preoccupazione per la situazione stabilimento Stellantis di Melfi, in Basilicata. Una preoccupazione che riguarda non solo lo stabilimento di produzione dei veicoli, ma tutto il grande indotto che c’è nell’area industriale in Località San Nicola di Melfi.
Tutto nasce dal fatto che non è stata presa bene la notizia dell’estensione fino al 2 maggio della cassa integrazione per i lavoratori dell’ex stabilimento FCA di Melfi e di quelli che lavorano nelle fabbriche dell’indotto.
La situazione è delicata perché oltre alla casa integrazione prolungata, ci sono da fare i conti con la riduzione dei carichi produttivi e con la gestione dei lavoratori in esubero e che si pensa di spostare su un nuovo ciclo produttivo su Jeep Compass e sui motori ibridi. In pratica, l’ormai noto terzo turno su Compass e ibride che da tempo doveva partire ma che è ancora fermo al palo.
Per questo anche l’UGL, come ribadito da molte altre sigle sindacali in queste settimane, chiede audizione immediata coi vertici dell’azienda. Una audizione che deve tirare dentro anche il governo italiano e il governo regionale che secondo i sindacati oggi sono troppo distanti dalle problematiche che loro evidenziano.

Serve un immediato piano industriale

L’Ugl Basilicata oltre a ritenere necessario un confronto, chiede un immediato piano di ampliamento degli investimenti per svoltare la produzione verso l’innovazione e la eco-sostenibilità. La preoccupazione a Melfi può essere considerata ancora maggiore che in altri siti dal momento che nella Regione Basilicata lo stabilimento Stellantis è il polo produttivo ed economico senza dubbio più importante. Inevitabilmente ciò che accade a Melfi può avere ricadute a livello economico su tutta la Regione e non solo sullo Stabilimento in quanto tale. Per questo Tancredi a nome dell’Ugl ha lanciato un appello ai vertici aziendali e politici.
“È assolutamente necessario che l’industria italiana ritorni ad essere competitiva, riuscendo a garantire un futuro produttivo ed occupazionale agli stabilimenti lucani. È giunto il tempo che sia l’azienda Stellantis che il governo Bardi intervengano mettendo in campo una strategia di politica industriale su investimenti, missioni produttive e carichi di lavoro, che tuteli e rilanci il grande patrimonio produttivo regionale: governo regionale che, nella persona del Presidente Bardi e dell’’Assessore alle politiche produttive Francesco Cupparo, ha mostrato molta sensibilità ed attenzione alla questione. Pertanto, l’Ugl Basilicata chiede un immediato ed ennesimo confronto della società industriale con le varie rappresentanze sindacali, le istituzioni locali e nazionali, al fine di entrare nel merito della questione e attuare una nuova fase di riorganizzazione dell’azienda”, questo il testo del comunicato con cui l’Ugl chiede iniziative immediate.

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