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Settore auto in difficoltà: sindacati metalmeccanici si appellano al Governo

Non è più rinviabile l’apertura di un tavolo specifico

settore auto

In Italia, fra mini blocchi, lockdown totali, limitazioni e recessione, il settore auto resta in difficoltà. Numerosi gli appelli al Governo Draghi affinché si prendano misure efficaci per un rilancio in grande stile. Adesso, scendono in campo i sindacati metalmeccanici.

“Non è più rinviabile l’apertura di un tavolo specifico per il settore auto, la sola politica degli incentivi non è sufficiente a sostenerne il rilancio”. È quanto chiedono i sindacati dei metalmeccanici Fiom, Fim e Uilm, in una nota unitaria. Sono mesi che non c’è la convocazione degli oltre cento tavoli di crisi aziendali, nonostante le numerose richieste unitarie delle organizzazioni sindacali al ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti.

I sindacati puntano a un piano strategico per la transizione. Con investimenti per il rilancio del settore e la tutela dell’occupazione. Il problema, gravissimo, è che migliaia di lavoratrici e lavoratori attendono risposte sul proprio futuro. Con il rischio di impoverimento dei tessuti industriali e con impatti drammatici per la tenuta occupazionale di interi territori. Al ministro, i sindacati hanno inviato diverse sollecitazioni per la convocazione di incontri urgenti.

Sul tappeto, anche la questione Blutec: il progetto di reindustrializzazione di Termini Imerese rischia di scomparire ancora prima di partire. Da individuare con urgenza modalità e risorse, per garantire la continuità occupazionale: oltre 700 lavoratori più l’indotto.

Nota dei sindacati a parte, va anche sottolineato che si partirebbe in ritardo. Quel famigerato piano di rilancio per l’auto non è mai stato avviato dal Governo Conte. Fatta eccezione per sporadici e limitatissimi incentivi auto. Palliativi di fronte alla gravità della situazione. Ovviamente, urge anche un progetto per la creazione, il più rapida possibile, di colonnine di ricarica elettrica in Italia.

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