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Vendite auto in Europa a febbraio 2021 in picchiata del 20%

Ancora un pesante calo delle immatricolazioni di vetture nel Vecchio Continente

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L’automotive europeo non si libera dal morso del Covid. Vendite auto in Europa a febbraio 2021 in picchiata del 20%. Il paragone col 2020 è corretto: a febbraio dell’anno scorso, il coronavirus aveva appena iniziato a farsi sentire, nella parte finale. Lo evidenzia il Centro Studi Promotor di Gian Primo Quagliano.

Sorridono solo Svezia (+5,3%) e Norvegia (+3,3%), che finora hanno adottato misure anti-Covid blande. Quindi, maggiore la stretta contro la pandemia, più forti le conseguenze negative per qualsiasi settore dell’economia.

Per paradosso, il risultato meno peggiore lo fa registrare l’Italia che accusa una contrazione contenuta nel 12,3% in febbraio. Contro cali del 19% in Germania, del 20,9% in Francia, del 35,5% nel Regno Unito e del 38,4% in Spagna.

Fortunatamente, in Germania e Francia, i Governi hanno introdotto bonus fortissimi. Se no, le cose sarebbero andate peggio. Secondo Reinhard Zirpel, presidente dei Costruttori di autoveicoli in terra teutonica, “il mercato tedesco delle vetture si sta dirigendo ancora una volta verso un risultato annuale disastroso”.

Una good news: c’è una crescita delle immatricolazioni di auto elettriche o ibride con batterie ricaricabili con la spina. Esistono bonus molto superiori alla capacità del mercato di usufruirne per le carenze infrastrutturali che ancora penalizzano la diffusione delle auto elettriche.

Vendite auto in Europa a febbraio 2021: ecobonus preziosissimi

In Italia, a questa situazione si è posto rimedio con incentivi anche per l’acquisto di vetture con alimentazione tradizionale, ma comunque con emissioni contenute. Un esempio virtuoso: le Case stanno finanziando la transizione all’elettrico con i proventi delle vendite di auto tradizionali, peraltro sempre più pulite.

Ma perché da noi perdite contenute a febbraio? Per gli incentivi varati con la legge Bilancio anche per vetture con alimentazione tradizionale, ma con emissioni comunque non superiori a 135 gr/km di CO2. Lo stanziamento previsto per questi incentivi si sta però rapidamente esaurendo. Restano 54,8 milioni. Due conti di Quagliano: tenendo conto della media delle prenotazioni giornaliere dall’inizio della campagna, per questi bonus restano fondi ancora sino alla fine di marzo.

Proprio per questo, il 23 febbraio, l’onorevole Gianluca Benamati ha posto, in commissione Sviluppo economico della Camera, un’interrogazione con risposta immediata al Governo. Domanda facile: c’è l’intenzione di rifinanziare questi incentivi? L’Esecutivo ha manifestato disponibilità a intervenire nuovamente.

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