Solo 78,3 milioni di veicoli immatricolati a livello globale nel 2020, in calo del 13% rispetto al 2019 (dati Car Industry Analisys). Sono questi gli orribili numero delle vendite auto nel mondo, dovuti perlopiù alla pandemia di Covid.
- Regge, almeno in parte, la Cina: si è confermata nel 2020 il primo mercato automobilistico a livello globale con 25,2 milioni di unità immatricolate. La flessione del 2% rispetto al 2019 tra febbraio e maggio, all’esplosione dell’infezione da coronavirus. Ma, nella seconda metà dell’anno, la nazione è riuscita a recuperare: una rimonta straordinaria, grazie una catena di comando velocissima nel prendere decisioni, nell’eseguire, nel reagire ai guai.
- Male invece gli Stati Uniti con 14,5 milioni di unità immatricolate, in rosso del 15%.
- Idem il Giappone, che ha registrato 4,5 milioni di nuove immatricolazioni, in discesa dell’11% rispetto al 2019.
- La Germania (prima in Europa per nuove targhe) ha immatricolato 3,1 milioni di auto.
- Poi India (2,7 milioni, -18%).
- Francia (2 milioni, -24%).
- Brasile (1,95 milioni, -27%).
- Regno Unito (1,92 milioni, -23%).
- Corea del Sud (1,8 milioni in crescita del 5%).
- Russia (1,6 milioni, -9%).
Orribile il 2020 per l’Italia, al dodicesimo posto con 1,5 milioni di unità (-23%). Pochi gli incentivi, concepiti male, in maniera disordinata e confusa.
Le note liete delle vendite auto nel mondo? La Turchia con un aumento delle immatricolazioni del 61% rispetto al 2019 grazie a 773mila nuove auto vendute, segnando così il miglior risultato dal 2017. Perché? L’intelligente campagna di ecobonus, più prestiti agevolati a privati e imprese. A beneficio di ambiente, sicurezza stradale, economia e Pil.
Ma ora il settore automotive deve affrontare anche la crisi dei chip. I fornitori orientali hanno puntato soprattutto i Produttori di computer e smartphone, trascurando le Case auto quando queste attraversavano il periodo peggiore, a inizio pandemia.