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Assoutenti contro Ania per i prezzi delle assicurazioni auto

L’associazione dei consumatori contesta quanto dice la Confindustria delle compagnie assicuratrici sugli incidenti

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Tiene banco il problema delle assicurazioni auto: esattamente, quando gli automobilisti sborsano ogni anno per la Responsabilità civile auto (Rca). Infatti, Assoutenti (Associazione nazionale utenti servizi pubblici nata per tutelare e promuovere i diritti fondamentali dei consumatori) attacca l’Ania, l’Associazione delle compagnie assicuratrici.

Tutto nasce dalle parole pronunciate da Maria Bianca Farina, presidente Ania, alla Camera il 4 marzo. La quale, stando ad Assoutenti, avrebbe dichiarato che col Covid le compagnie hanno subìto danni economici. L’associazione dei consumatori non ci sta: “Al contrario: la forte riduzione degli incidenti stradali nel 2020 e i mancati rimborsi delle polizze in favore degli utenti bloccati dal lockdown hanno arricchito le casse delle imprese del settore”.

Secondo Assoutenti, in Italia gli incidenti stradali sono crollati del 46% dal 2010 al 2019. E la sinistrosità da gennaio a settembre 2020 è passata dal 5,51% al 3,60%, spiega il presidente Furio Truzzi. Ci sarebbe il guaio delle frodi Rca, con gli incidenti falsi. Ma anche le truffe nel comparto assicurazioni auto sono crollate: grazie alle nuove norme e alla diffusione della scatola nera. Questa registra la dinamica degli incidenti, prevenendo le “furbate”.

“Con i limiti alla circolazione imposti dal lockdown, inoltre, le compagnie assicurative hanno incamerato polizze nonostante le auto siano rimaste ferme nei garage, senza rimborsare i propri assicurati”, l’affondo di Truzzi.

Secondo problema sullo sfondo, per Assoutenti: le lobby assicuratrici intendono tagliare i costi dei risarcimenti per le vittime di incidenti stradali. Target: far risparmiare di 800 milioni di euro annui alle imprese assicurative.

Sullo sfondo, resta il guaio dell’evasione assicurativa: mancano telecamere fisse per individuare chi viaggia senza Rca e senza revisione periodica obbligatoria. Non sono omologate per scovare gli evasori, anche se la legge c’è: mancano i decreti ministeriali attuativi.

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