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I tre misteri degli incentivi auto 

Ci si chiede se le finalità vengano davvero raggiunte

auto-elettrica

I tre misteri degli incentivi auto. Ci si chiede se le finalità vengano davvero raggiunte. Infatti, la pagina web specifica dedicata agli ecobonus dice: la misura non è un provvedimento di sostegno al mercato dei veicoli, ma ha una finalità tutta ambientale. Ma,  dice giustamente Salvatore Saladino, Country Manager di Dataforce Italia, questa obiettivo è impossibile da raggiungere finché non si stanzieranno denari sufficienti sulle fasce di vetture più diffuse acquistabili a prezzi “umani”.

I tre misteri degli incentivi auto: prezzi, reddito, Isee

  1. Il fatto è che le auto a benzina e diesel hanno prezzi normali: endotermiche con incentivi, perché vetture efficienti. Mentre le elettriche, per gli investimenti delle Case, hanno comunque prezzi più alti. Nonostante bonus (specie potendo rottamare un usato ultradecennale) e promozioni.
  2. Il secondo mistero, come ricorda Saladino, è semplice: manca una statistica sul livello di reddito delle persone che hanno beneficiato degli incentivi all’acquisto. Chi ha comprato le elettriche? Chi se le può permettere davvero? Ricordiamo anche la proposta di incentivi in base al reddito: del tipo che meno guadagni e più alto può essere il bonus.
  3. Terzo guaio: il Governo Conte ha annunciato il contributo (una sorta di deduzione fiscale) alle persone fisiche con Isee inferiore a 30.000 euro. Ma non ha ancora emesso il provvedimento attuativo per rendere efficace il provvedimento. Sui tg, ampio spazio alla misura. Ma per adesso sono solo parole, visto che se una persona con reddito under 30.000 cerca di usufruire della misura non può.

Elettriche in Italia, cosa accadrà nei prossimi anni?

In questo contesto contrassegnato dalla pandemia, difficile dire cosa accadrà al mercato auto in Italia nei prossimi anni. Ma gli incentivi attuali lasciano diversi dubbi. Secondo Motus-E, per rispettare i target Ue al 2030 di uso delle risorse rinnovabili (21,6% del totale al 2030) e di contrazione dei consumi (2,6 MTep) nei trasporti, è importante che l’Italia diventi un Paese appetibile per i veicoli elettrici.

Opportuno un target di riduzione del circolante auto al di sotto dei 33 milioni di veicoli al 2030. Per raddoppiare l’attuale tasso di sostituzione dal 3,6% a sopra il 7% annuo. Attraverso politiche di sostegno alla dismissione senza sostituzione.

Al 2030, gli obiettivi ipotizzabili, per Motus-E: almeno 5 milioni di veicoli privati elettrificati di cui 4,1 milioni BEV, ossia del tutto elettrici. Si può fare con questi incentivi? C’è la volontà politica in Italia?

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