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Jeep rifiuta con rispetto di dire addio al nome Cherokee

Il numero uno di Cherokee Nation ha confermato che Jeep per il momento ha rifiutato con il massimo rispetto di dire addio al nome del suo SUV

Jeep Grand Cherokee L

Il dialogo tra Jeep e la Cherokee Nation non è ancora finito, a quanto pare. La casa automobilistica avrebbe contattato il governo tribale sovrano nell’estate del 2020 per un programma educativo per i dipendenti dell’azienda. L’evento non è andato come previsto, ma le due parti hanno avuto un’altra conversazione pochi mesi dopo. A Jeep, ora parte di Stellantis, è stato chiesto di smettere di usare il nome Cherokee sui suoi prodotti.

Il numero uno di Cherokee Nation ha confermato che Jeep per il momento ha rifiutato con il massimo rispetto di dire addio al nome del suo SUV

Nel febbraio di quest’anno, un rapporto di Car and Driver ha fatto luce sulla situazione. La pubblicazione ha contattato Cherokee Nation per una dichiarazione e questo ha portato il dialogo con Jeep al livello successivo.

“Non andiamo nel panorama culturale americano alla ricerca di cose che ci offendono e ne parliamo”, ha detto ad Automotive News Chuck Hoskin Jr., capo principale della Cherokee Nation. “Quello che è successo in questo caso è che Car and Driver ci ha contattato per un commento”.

Hosking ha ammesso che la casa automobilistica si è impegnata in modo proattivo sulla questione. Ha detto a Automotive News di non aver dato a Jeep la benedizione di continuare a usare il nome Cherokee, anche se sembra che ciò non impedirà alla società di fare esattamente questo.

“Ho pensato che fosse la mossa giusta per ribadire il nostro pensiero”, ha aggiunto Hoskin. “E penso che si siano rispettosamente rifiutati di intraprendere quell’azione. Ma hanno anche lasciato la porta aperta, credo, per ulteriori discussioni, e così abbiamo fatto noi. Quindi penso che sia stata una buona discussione in questo senso”.

Hoskin ha anche spiegato per lui e per le persone che rappresenta il problema va ben oltre la semplice Jeep. La sua posizione è che le aziende di tutte le attività commerciali dovrebbero smettere di usare nomi e immagini dei nativi americani.

“Al di là della questione Jeep, per rappresentare la nostra cultura sotto forma di mascotte o canti negli stadi di calcio, penso che il paese sia in una posizione migliore per discuterne e, si spera, allontanarsi da quelle raffigurazioni e quegli usi dei nomi”.

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